Scavi alla Gambarina Presentato un esposto

Nel mirino di Europa Verde gli scavi lungo la Gambarina a San Gervasio
Nel mirino di Europa Verde gli scavi lungo la Gambarina a San Gervasio
Nel mirino di Europa Verde gli scavi lungo la Gambarina a San Gervasio
Nel mirino di Europa Verde gli scavi lungo la Gambarina a San Gervasio

I lavori di messa in sicurezza del vaso Gambarina sono finiti al centro di aspre polemiche. Dopo che l’Amministrazione comunale di San Gervasio ha approvato il progetto per le opere di regimentazione del canale, le preoccupazioni e le perplessità espresse dalle minoranze hanno trovato sponda nel gruppo di Europa Verde Brescia ha messo in evidenza l’asportazione di 100 mila metri soprattutto di sabbia, dal luogo in cui si effettueranno i lavori. «Con l’evidente pretesto di realizzare una pista ciclabile e mettere in sicurezza la roggia da possibili tracimazioni peraltro mai verificate a memoria d’uomo, si autorizza la rimozione di materiale prezioso». I Verdi Brescia sulla falsa riga delle proteste delle minoranze parlano apertamente di sfregio del territorio. «Il progetto prevede - si legge in un dossier inviato alle autorità - la totale rimozione di un corso d’acqua storico in terra e di una strada comunale sterrata, che verrà sostituito da un canale artificiale in cemento armato con lunghezza pari a 1,2 chilometri, posizionato del tutto al di fuori della sua storica sede». La volontà di deviare questa roggia, che da diversi secoli scorre «nella campagna, non può essere accettata - affermano i Verdi -. Soprattutto se a ciò si aggiunge il sospetto che quest’opera sia servita per aderire ad un bando della Regione che stanzierà ben 100 mila euro destinati ad opere di adeguamento idrogeologico, e che dovrà essere utilizzata esclusivamente per tale scopo». Nei giorni scorso è stato presentato un esposto alla Soprintendenza per le province di Brescia e Bergamo. Nel frattempo Europa Verde Brescia sta per inviare a tutti i sindaci dei paesi bagnati dalla Gambarina, Dello, Offlaga, Manerbio, Verolanuova, Pontevico, Alfianello, Milzano e Seniga una lettera per chiedere una presa di posizione a «tutela di questa storica roggia che bagna il territorio». Le motivazioni messe in luce allo storico gruppo ambientalista sono due: la prima è di carattere storico-paesaggistico, visto che si tratta di un corso d’acqua con storia secolare, in un tratto vicino al parco dell'Usignolo e che nel suo percorso incontra vari invasi della campagna della Bassa bresciana fino all’Oglio. Mentre «il secondo motivo riguarda le ragioni del progetto che risultano inconsistenti per generare tale violenza a questo corso d’acqua». Per provare a fermare questo progetto Europa Verde Brescia ha annunciato che si avvarrà di un comitato tecnico per verificare il progetto depositato e la stima geologica. •.

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