Scorie di acciaieria abbandonate tra i campi

di Simona Duci
La strada di campagna con il fondo di scorie di acciaierie
La strada di campagna con il fondo di scorie di acciaierie
La strada di campagna con il fondo di scorie di acciaierie
La strada di campagna con il fondo di scorie di acciaierie

Scorie di acciaieria abbandonate in aperta campagna a Orzinuovi. A scoprire il tappeto di materiale inquinante è stato il servizio di vigilanza della Legambiente di Brescia. Durante un controllo di routine, le guardie volontarie hanno portato alla luce 700 metri di scorie, impiegate per tracciare un fondo stradale interponderale, su di un’area in aperta campagna della località Martinenghe. Ad attirare l’attenzione degli operatori la forma delle pietre di colore anomalo, perché senza omogeneità. Le successive analisi hanno confermato l’ipotesi che materiale provenga da un’acciaieria o una fonderia, o comunque un’azienda che tratta metalli pesanti non autorizzata alla rigenerazione a sottoprodotto. Un rifiuto speciale che doveva essere smaltito secondo rigorose procedure e non abbandonato all’azione di pioggia e umidità con il rischio che il terreno assorbisse gli inquinante. Gli accertamenti sono passati in carico alla Polizia provinciale a cui è stata richiesta la verifica approfondita del caso. Le scorie stando a un primo controllo sono sprovviste del test di cessione, ovvero una certificazione per attestare che il materiale non rappresenta un pericolo per l’ambiente. Di fatto i quintali di materiale abbandonato in campagna ha trasformato una area agricola in una discarica abusiva di scorie nere. La pericolosità dell’abbandono potrebbe aver compromesso inoltre, anche il corso d’acqua che si trova in prossimità del fondo stradale abusivo. Questo perché il materiale degradato nel tempo, potrebbe essere scivolato all’interno della fonte. Le indagini sono in corso da parte dell’autorità giudiziaria per l’accertamento delle eventuali responsabilità del proprietario del lotto agricolo che tuttavia potrebbe a sua volta essere vittima della cessione di materiale non certificato con cui in buona fede ha realizzato la stradina. •

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