Si è arresa
la piccola di
11 anni inghiottita dalle acque del lago

di Alessandro Romele
Binta Ba era arrivata sul  lago accompagnata dagli amici dei genitoriLa bimba dopo essere stata rianimata era stata trasferita in eliambulanza all’ospedale di Bergamo
Binta Ba era arrivata sul lago accompagnata dagli amici dei genitoriLa bimba dopo essere stata rianimata era stata trasferita in eliambulanza all’ospedale di Bergamo
Binta Ba era arrivata sul  lago accompagnata dagli amici dei genitoriLa bimba dopo essere stata rianimata era stata trasferita in eliambulanza all’ospedale di Bergamo
Binta Ba era arrivata sul lago accompagnata dagli amici dei genitoriLa bimba dopo essere stata rianimata era stata trasferita in eliambulanza all’ospedale di Bergamo

Il sottilissimo filo della speranza, mai come stavolta simile a un’utopia, si è spezzato ieri mattina all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. I medici del reparto di rianimazione pediatrica erano del resto perfettamente consapevoli che solo un miracolo avrebbe potuto salvare Binta Ba. Quando l’undicenne di origine senegalese residente a Costa Volpino domenica pomeriggio è stata recuperata dai fondali del lago di Sebino alla Darsena di Pisogne, era rimasta in apnea per oltre 12 minuti. Le sue funzioni celebrali erano nulle, anche se il cuore continuava a battere. Tenuta in vita dalle macchine, la sua agonia è durata meno di tre giorni. AD ACCENDERE una flebile luce di speranza nell’oscurità di una tragedia immane la decisione della famiglia di autorizzare l’espianto degli organi. L’ultimo dono di Binta salverà altri bambini. Sulla tragedia la procura ha aperto un fascicolo. Un atto dovuto. Il pm vuole appurare soprattutto se la vittima fosse sorvegliata da un adulto al momento dell’annegamento. Sulla questione le testimonianze sono divergenti, ma la versione confortata anche dai primi soccorritori è ormai cristallizzata. Binta era arrivata sul lago con una coppia di amici dei genitori e i loro tre figli. Mentre giocava nell’acqua con altri bambini è stata inghiottita dal lago. I bagnanti sentite le urla dei suoi amichetti, terrorizzati perché la bimba non riemergeva, si sono tuffati nel lago e l’hanno portata a riva. A Pisogne è atterrato l'elisoccorso: l’equipè di rianimatori ha utilizzato il massaggiatore automatico in dotazione al lido per rianimare la bambina. L’undicenne è stata trasferita in eliambulanza all’ospedale di Bergamo, dove ieri purtroppo ha cessato di vivere. La salma è stata trasferita all’obitorio del Civile in attesa degli accertamenti medico-legali. Non è ancora certo se la procura disporrà l’autopsia. «SIAMO SCONVOLTI - riesce a sussurrare il papà della vittima Mbaké Ba, 51 anni-: vorrei poter seppellire Binta in Senegal, ma avremo bisogno di aiuto». Con il papà l’undicenne lascia la Bintou Guey, 30 anni e i fratellini di 5 e 9 anni. In lacrime le comunità di Costa Volpino e di Pisogne unite nel dolore: il cordoglio viaggia anche sui social, dove si leggono a centinaia i messaggi di solidarietà e di vicinanza alla famiglia. C'è anche chi sottolinea la mancanza di controllo e di sicurezza, ma la Darsena è una spiaggia pubblica, per cui non è necessario avere un bagnino. «Ci stringiamo attorno alla famiglia – rimarca Federico Laini, sindaco di Pisogne – per giorni abbiamo pregato insieme affinchè la piccola si salvasse». •

Suggerimenti