Simulò uno stupro,
ma non sarà
processata

di Paolo Cittadini
L’anziana aveva simulato lo stupro accusando il vicino di casa
L’anziana aveva simulato lo stupro accusando il vicino di casa
L’anziana aveva simulato lo stupro accusando il vicino di casa
L’anziana aveva simulato lo stupro accusando il vicino di casa

Per il perito incaricato dal tribunale era capace di intendere e volere quando ha denunciato di essere stata violentata dal vicino di casa, ma incapace di stare a processo a causa dei malanni dovuti all’età. Si va a grandi passi verso il proscioglimento per Angela Bettella, la 90enne di Castelcovati che nell’ottobre di tre anni fa raccontò ai carabinieri di essere stata violentata dal suo vicino di casa, un romeno di 35 anni che finì in carcere per 40 giorni prima di essere scagionato dall’esame del Dna. L’ANZIANA era poi stata rinviata a giudizio per calunnia insieme all’uomo con cui avrebbe avuto una relazione clandestina, il 72enne Pietro Preti, accusato di favoreggiamento per averla aiutata a creare e a rendere credibile la colossale messa in scena costata al romeno il posto di lavoro e la serenità. Una volta rimesso in libertà il trentacinquenne ha lasciato Castelcovati insieme alla famiglia ed è tornato in Romania facendo perdere le proprie tracce. «Per questo è impossibile costituirci come parte civile» spiega il suo legale, l’avvocato Cristian Mongodi. Al romeno inoltre è stata rigettata dalla corte d’Appello di Brescia la domanda di riparazione del danno per l’ingiusta detenzione. L’anziana aveva raccontato che il vicino di casa era entrato notte tempo nella sua abitazione con un coltello in mano e sotto la minaccia delle armi l’aveva violentata. Il trentacinquenne era stato arrestato qualche giorno dopo (la violenza era stata denunciata a distanza di alcuni giorni) mentre si trovava da parenti in provincia di Bergamo. Per lui si erano aperte le porte del carcere, prima di Brescia e poi di Pavia dove esiste una sezione protetta dedicata a chi si macchi di reati sessuali. A scagionarlo ci aveva pensato il test del Dna. Sulle lenzuola dove si sarebbe consumate la violenza non c’erano infatti tracce biologiche del 35enne, ma di altre persone tra cui quelle di Pietro Preti con cui l’anziana avrebbe avuto una relazione. Per i due «amanti» era così scattata la denuncia e quindi il rinvio a giudizio. SE per Angela Bettella si va, come detto, verso il proscioglimento per Preti invece il processo prosegue. Il 72enne tornerà in aula la settimana prossima. Il 12 novembre infatti riprende il processo davanti alla prima sezione penale del tribunale di Brescia. In quella udienza oltre a sentire due testimoni, uno della difesa e una del pubblico ministero, sarò ascoltato anche Preti che avrà in quella occasione l’opportunità di raccontare la propria verità. •

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