Sit-in di protesta «Sul depuratore basta ambiguità»

Un sit   in anti-commissariamento
Un sit in anti-commissariamento
Un sit   in anti-commissariamento
Un sit in anti-commissariamento

Il Comitato Referendario Acqua Pubblica scende in piazza contro il commissariamento del depuratore del Garda. Il presidio, in collaborazione con il Tavolo Basta Veleni, è in programma domani, dalle 16.30 alle 18.30, in piazza della Vittoria a Salò. Gli ambientalisti rimarcheranno ancora una volta che «la decisione del Governo è un atto gravissimo, uno sfregio alle istituzioni provinciali» e che «il fiume Chiese non è in vendita». Il sit-in è la risposta del comitato all’incontro con il prefetto Attilio Visconti, che ha portato solo «desolazione e delusione». Sono queste le parole usate da Pietro Garbarino, Sergio Aurora e Mariano Mazzacani che si sono seduti al tavolo del Broletto. «Delusi non solo per alcune affermazioni del commissario che non condividiamo, come il fatto che “gli inceneritori sono uno strumento nobile perchè tolgono la monnezza, bruciandola“ e che “chi sta facendo l’operazione del depuratore a Gavardo-Montichiari porta sul territorio strumenti di tutela ambientale, mentre chi si oppone non può fregiarsi del titolo di ambientalista”, ma anche per il fatto che, nonostante gli strumenti straordinari a disposizione nel mandato assegnatogli, il commissario non sia stato in grado di ottenere un’altra ipotesi progettuale che garantisse il rispetto dei territori coinvolti». Il prefetto Visconti «ha affermato di aver chiesto un’altra ipotesi progettuale, ma non gli è stata portata - aggiunge il Comitato Referendario Acqua Pubblica -. Poca cosa rispetto ai poteri commissariali che avrebbero permesso di rimettere in discussione le ipotesi progettuali attuali, dando la possibilità di agire nel pieno rispetto del territorio, del principio di prossimità, del minor impatto ambientale, della maggior economicità e dei minori costi di manutenzione». «Purtroppo - concludono i portavoce del comitato - il commissario ha ritenuto opportuno limitarsi al confronto tra le due ipotesi in campo, quelle di Gavardo-Montichiari e di Lonato, affermando che terrà conto unicamente del supporto scientifico di tre università - quelle di Brescia, Verona e Trento -, alle quali, per dare una parvenza di autorevolezza alla sua decisione, ha dato l’incarico di fare un raffronto, nonostante la decisione sia già stata presa». Anche il Circolo Pd di Salò fa sentire la sua voce per ribadire che «le dichiarazioni del commissario sullo stato di salute delle condotte sublacuali sono in palese contrasto con le recenti verifiche effettuate dal gestore Acque Bresciane. Noi siamo decisamente per la ristrutturazione e l’ampliamento dell'impianto di depurazione di Peschiera - conferma Emilio Comini del direttivo -, e per la posa di una eventuale nuova condotta sublacuale Toscolano-Torri del Benaco, per un costo complessivo stimato in 63 milioni di euro, contro i 110 milioni di euro della soluzione Esenta di Lonato, e gli oltre 230 milioni di euro della soluzione Gavardo-Montichiari». •.

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