«Spezzeremo l’assedio di inquinamento e cave»

Oltre 200 persone indossando la t-shirt bianca sono scese in piazza per protestare contro il piano cave e le altre attività ad alto impatto ambientale
Oltre 200 persone indossando la t-shirt bianca sono scese in piazza per protestare contro il piano cave e le altre attività ad alto impatto ambientale
Oltre 200 persone indossando la t-shirt bianca sono scese in piazza per protestare contro il piano cave e le altre attività ad alto impatto ambientale
Oltre 200 persone indossando la t-shirt bianca sono scese in piazza per protestare contro il piano cave e le altre attività ad alto impatto ambientale

L'«onda bianca» è tornata ad invadere pacificamente la piazza di Montirone per manifestare «contro le criticità che stringono in una morsa il nostro territorio» e per «continuare a difendere l’ambiente e la nostra salute». Il messaggio lanciato da Marco Girelli, presidente del Comitato Bitumificio? No grazie!, è stato chiaro fin da subito. «Montirone è l’epicentro dei problemi ambientali che affliggono la nostra provincia». A partire dal bitumificio. «Senza il nostro ricorso, avremmo già perso la battaglia e l’avrebbero già costruito», ha sottolineato Girelli al megafono, parlando ad una platea di oltre 200 persone che indossvano la t-shirt bianca simbolo della mobilitazione. Ma il paese è assediato. Alla Raffineria Metalli Capra «ventidue tonnellate di Cesio 137 sono stoccate da trent’anni, a 50 metri dalle nostre case - ha ricordato Girelli -. Il governo ha stanziato un milione di euro, ma non sappiamo ancora che fine hanno fatto queste risorse e come verranno utilizzate. Abbiamo preso contatti con il vice ministro all’Ambiente Ilaria Fontana, che ci ha promesso che si occuperà della questione. Noi continueremo a vigilare». Sul fronte Alfa, «su nostra segnalazione l’Arpa ha effettuato un controllo straordinario. Il monitoraggio è ancora in corso. Vogliamo essere sicuri che sotto il piazzale da 33 mila metri quadrati e sotto la collina verde che deve nasconderlo non finiscano materiali non idonei al riciclo». Sempre in collaborazione con Arpa, il Comitato ha segnalato una discarica in zona nord del paese, con rifiuti pericolosi che, in accordo con la proprietà, sono già stati rimossi. Sul Piano provinciale cave, Girelli è stato tranchant. «Il Broletto l’ha approvato con soli 6 voti della sinistra e l’astensione compiacente del centrodestra. Per Montirone sarà devastante: le nuove escavazioni si porteranno via il 25% del territorio agricolo. Per cavare tutta la sabbia e la ghiaia autorizzata non basterà mezzo secolo. E in tutto questo tempo non ci saranno recuperi ambientali». E sempre a proposito di Piano cave, Girelli ha sottolineato che «grazie alla nostra segnalazione è stata rivista la scheda tecnica dell’Ate di Bagnolo. Si voleva scavare a 22 metri dalla fontana dell’Arrigo, dove sono tombate 40 mila tonnellate di rifiuti. Per Arpa la situazione è cristallizzata, ma in realtà è una bomba ecologica a orologeria. La Regione ha stanziato 165 mila euro a novembre 2018 e finalmente, dopo tante pressioni, il Comune ha predisposto la caratterizzazione». Infine il tanfo, «che continuiamo a segnalare senza avere risposte dalle autorità». Non è mancato un riferimento al caso Wte. «Abbiamo scritto al commissario di Montirone per un incontro che non ci è mai stato accordato. Terremo alta la pressione affinché si faccia tutto il possibile per bonificare e smascherare chi è pronto a svendere il territorio e la salute di tutti».•.

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