Studenti stipati
come bestiame
o «abbandonati» alle fermate

di Valerio Morabito
Bus degli studenti affollati: il problema sembra senza soluzione Le proteste dei genitori mettono gli autisti davanti a un dilemma
Bus degli studenti affollati: il problema sembra senza soluzione Le proteste dei genitori mettono gli autisti davanti a un dilemma
Bus degli studenti affollati: il problema sembra senza soluzione Le proteste dei genitori mettono gli autisti davanti a un dilemma
Bus degli studenti affollati: il problema sembra senza soluzione Le proteste dei genitori mettono gli autisti davanti a un dilemma

In classe distanziati per prevenire il contagi, sui pullman ammassati come su un carro bestiame. È questa la situazione paradossale che si è creata da quando è iniziato il nuovo anno scolastico per gli studenti pendolari della Bassa. Sugli autobus in servizio da Carpenedolo a Montichiari, polo didattico di eccellenza della Bassa, ogni giorno i ragazzi viaggiano ammassati. Soprattutto nelle corse di ritorno verso casa i mezzi superano la percentuale dell’80% della capienza fissata dalle norme. UNA SITUAZIONE che sembra non migliorare con il trascorrere dei giorni: in due casi si sono vissuti momenti di tensione. Il papà di un’alunna si è rivolto all’Apam, la società di trasporti che gestisce gli autobus dall’Alto mantovano alla Bassa bresciana. «Mia figlia che va a scuola a Castiglione da Montichiari – si legge nella lettera inviata all’Apam – viaggia su un pullman strapieno. In una situazione caratterizzata dall’emergenza sanitaria, non è pericoloso?», si chiede il genitore. NON SI È FATTA attendere la risposta dell’Apam: «Siamo spiacenti per il disagio, ma le assicuriamo che la nostra azienda si impegna quotidianamente affinché vengano rispettate le disposizioni finalizzate alla tutela della sicurezza degli utenti e della salute pubblica. Provvederemo a ricordare agli autisti l’importanza di non permettere la salita a bordo di un numero di utenti superiore a quello consentito per legge, che al momento è pari all’80% della capienza del bus e che varia in base alla tipologia di mezzo utilizzato». In sostanza tutto è affidato al senso di responsabilità dei singoli conducenti. Ma il problema si crea anche alle fermate dei bus dove, in mancanza di controlli si creano assembramenti di giovani, spesso senza mascherina. LE IMMAGINI SCATTATE in via Brescia, a Montichiari, all’altezza dell’Istituto don Milani sono a questo proposito eloquenti. C’è poi il rovescio della medaglia: per rispettare i limiti di capienza sui bus in servizio sulla tratta Montichiari-Carpenedolo, molti studenti sono stati lasciati a terra in attesa del pullman successivo dopo aver concluso le lezioni. Anche in questo caso non sono mancate le recriminazioni delle famiglie dei ragazzi arrivati a casa con un’ora di ritardo. Una circostanza che mette gli autisti delle corriere davanti a un dilemma: «O facciamo finta di nulla e lasciamo che sul pullman salgano più studenti del consentito - osservano molti operatori -, o ci prendiamo la responsabilità di lasciare dei minori alla fermata». La situazione insomma è complessa. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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