Sui campetti da calcio si impone solo l’incuria

di MA.MAG.
Il progetto da 3 milioni di euro prevedeva anche aree ristoroCresce  vegetazione spontaea
Il progetto da 3 milioni di euro prevedeva anche aree ristoroCresce vegetazione spontaea
Il progetto da 3 milioni di euro prevedeva anche aree ristoroCresce  vegetazione spontaea
Il progetto da 3 milioni di euro prevedeva anche aree ristoroCresce vegetazione spontaea

Sono purtroppo apparsi, come un pugno nell’occhio, i primi importanti segni di degrado di quello che avrebbe dovuto essere il nuovo centro sportivo di Urago d’Oglio. A sud dell’abitato la situazione dell’area sportiva è infatti drammatica, dopo la cacciata della Polisportiva, nel 2017, ad opera del Comune. L’intero campo da calcio accoglie ormai alberelli spontanei, mentre sul campo minore a fianco sono già cresciuti persino alberi adulti. Il rischio è che questa superficie finisca cancellata dalla natura che, prima o poi, si riprende tutto. IL SINDACO Gianluigi Brugali eredita uno sfratto partito sotto la precedente amministrazione comunale retta da Antonella Podavitte e conferma che la situazione è piuttosto grave. «Abbiamo le mani legate da vicende approdate in aule di tribunale, visto che tra ex Giunta e Polisportiva ci sono ancora azioni giudiziarie in atto», ricorda il primo cittadino. La brutta notizia è proprio qui, dunque, nella impossibilità di mettere mano al cantiere abbandonato dalla Polisportiva e concludere i lavori. «Purtroppo – aggiunge Brugali – non è cattiva volontà, ma i tempi della burocrazia ci costringono a non intervenire, salvo poi dover pagare eventuali danni o incorrere in denunce». Per capire l’entità del danno basterebbe dire che il progetto sulla carta era di circa 3 milioni di euro, con anche un ristornate e un’arena, oltre a nuovi parcheggi, altre superfici miste di gioco ecc. Ora buona parte di questo valore si sta trasformando in un danno per l’ente, che si trova un’area in condizioni di grave dissesto. Intervenire sarebbe impossibile anche perché il Comune ha già in carico la gestione del vecchio centro sportivo, adiacente, con spogliatoi e altre zone attrezzate. «Qui ci andiamo personalmente a tagliare l’erba ogni fine settimana e pulire perché vogliamo che sopravviva lo stadio di riferimento una volta risolta la vicenda». LA BEFFA è che tra i due campi c’è anche un’area verde patrimonio storico del Comune (Morc en camp) che è stato devastato dalla tempesta del 7 agosto. Per questo spazio tuttavia con il Parco Oglio è stata definita l’operazione di recupero degli sfasciumi e di taglio degli alberi pericolanti. Si parte nei prossimi giorni. •

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