Tempio crematorio, il comitato annuncia un’estate rovente

di Riccardo Caffi
Riparte a Quinzano la protesta contro il tempio crematorio
Riparte a Quinzano la protesta contro il tempio crematorio
Riparte a Quinzano la protesta contro il tempio crematorio
Riparte a Quinzano la protesta contro il tempio crematorio

Il comitato «No forno crematorio» di Quinzano torna in trincea ed annuncia una rovente estate di protesta. Nel mirino è finita la decisione del commissario prefettizio Monica Vaccaro di portare a termine l’opera che ha di fatto provocato l’implosione della Giunta uscente costringendo il paese ad andare ad elezioni anticipate. «Siamo in totale disaccordo con chiunque porti avanti questo progetto», afferma la presidente del comitato Annalisa Bertolini che si fa interprete dell’indignazione della comunità rispetto a una scelta presa da un funzionario non eletto dai cittadini chiamato a sovraintendere l’ordinaria amministrazione fino alla nomina del nuovo sindaco. «Ritengo sia una mancanza di fair play istituzionale annunciare la volontà di costruire l’impianto quando ancora si deve svolgere un referendum. Ci meraviglia - prosegue Annalisa Bertolini - che l’istanza di un nutritissimo gruppo di cittadini sia stata completamente ignorata». L’ORGANISMO civico è nata l'anno scorso, all'inizio di ottobre, in seguito alla bocciatura da parte della maggioranza della mozione con la quale il centrodestra chiedeva di rinunciare al progetto del tempio per l'incenerimento. La priorità del comitato «è fermare il progetto e impedire che il tempio crematorio venga costruito a Quinzano creando gravi danni ai suoi abitanti e al territorio». Il comitato ha raccolto le mille firme necessarie per indire la consultazione popolare. «Volutamente non sono intervenuta prima perché il Comitato che ho fondato con la preziosa collaborazione di Primo Colombo e Angelo Mastore è apolitico e vuole mantenersi lontano da qualsiasi dibattito elettorale – continua la presidente -. Ritengo tuttavia doveroso che, almeno il Comitato, venga informato e coinvolto in qualsiasi decisione inerente il progetto. Siamo pronti a mobilitarci facendo ricorso ad ogni strumento legale per bloccare l’opera che nessuno vuole». Non sposano la causa del tempio crematorio neppure gli eredi dell'ex maggioranza. «In qualità di candidato sindaco rappresentante di una lista di ispirazione civica, tengo a ribadire che io ed il mio gruppo siamo contrari alla realizzazione di questa opera – ribadisce Adriano Perotti -. L’unico atto ufficiale comunale sul tempio è del 9 dicembre 2015 ed io non facevo parte né della Giunta, né del gruppo politico che amministrava in quel periodo. Quinzano ha bisogno di piccole cosa fatte bene – prosegue Perotti -: asfaltature, manutenzione del patrimonio immobiliare, manutenzione del verde. Le grandi realizzazioni lasciamole alle città, dove possono ampliare gli impianti già esistenti. Noi dobbiamo andare avanti per piccoli passi». •

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