Tomba profanata
per rubare l’oro
alla salma

di Valerio Morabito
I carabinieri indagano sul macabro furto avvenuto al cimiteroA marzo qualcuno aveva già tentato di profanare delle tombe
I carabinieri indagano sul macabro furto avvenuto al cimiteroA marzo qualcuno aveva già tentato di profanare delle tombe
I carabinieri indagano sul macabro furto avvenuto al cimiteroA marzo qualcuno aveva già tentato di profanare delle tombe
I carabinieri indagano sul macabro furto avvenuto al cimiteroA marzo qualcuno aveva già tentato di profanare delle tombe

Hanno profanato una tomba per «spogliare» dell’oro la salma. Un raid macabro e inquietante quello avvenuto nel cimitero di Calcinatello. Nella notte tra domenica e lunedì una banda di ladri ha fatto irruzione nel camposanto della frazione di Calcinato e si è diretta verso il loculo di un’anziana capostipite di una famiglia di etnia rom. La defunta, come vuole la tradizione dei nomadi, era stata sepolta con tutti i suoi gioielli. I ladri - evidentemente a conoscenza della circostanza - hanno sradicato la lapide. Poi, armati di un flessibile, sono riusciti a rimuovere il diaframma in cemento che proteggeva la cripta ed infine hanno estratto dal loculo la bara. Il feretro è stato letteralmente distrutto a colpi di martello. I ladri hanno infine prelevato gioielli, catene in oro e monili, sfilando dalla salma persino una pelliccia di visone. L’unico gesto di pietà mostrato dai responsabili del furto è stato quello di risistemare il corpo in modo composto nella bara e posare il coperchio sul feretro. La banda di profanatori si è dileguata nella notte scavalcando il cancello del camposanto. A scoprire lo scempio sono stati i custodi del cimitero, che hanno allertato i carabinieri di Calcinato. LE INDAGINI si stanno ovviamente concentrando nel sottobosco dei nomadi: la tomba profanata era quella di un’ospite del campo rom di Calcinatello. Si cercano collegamenti con l’episodio avvenuto a marzo, quando era stato forzato un altro loculo dove era sepolta un’altra donna Rom: i profanatori però non erano riusciti a forzare la bara. Inizialmente si era pensato che la lapide potesse essere stata danneggiata accidentalmente, ma alla luce del blitz della notte di domenica, ora lo scenario cambia. I carabinieri hanno riaperto il caso e cominciato degli accertamenti sulla famiglia della donna serba di origine rom morta nel 2000. I suoi parenti, a quanto pare, non sarebbero più residenti a Calcinato. Sempre a marzo, tra l’altro, nel cimitero San Bartolomeo in via Campane a Brescia i ladri hanno profanato due tombe riconducibili alla famiglia rom dei Campos. In quella circostanza i malviventi hanno tolto la parte superiore della bara, lasciando cosi allo scoperto due salme.

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