Emergono dettagli inquietanti dall'inchiesta della Procura di Brescia sul traffico di rifiuti illecito dell'azienda bresciana Wte che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di quindici persone e al sequestro dei capannoni. «Io ogni tanto ci penso. Chissà il bambino che mangia la pannocchia di mais cresciuta sui fanghi. Sono consapevolmente un delinquente» sono le parole carpite dalle intercettazioni, riportate dal dorso locale del Corriere della sera.
Circa 150.000 tonnellate di fanghi contaminati da metalli pesanti, idrocarburi ed altre sostanze inquinanti sarebbero finiti nei terreni agricoli Brescia, Mantova, Cremona, Milano, Pavia, Lodi, Como, Varese, Verona, Novara, Vercelli e Piacenza e venduti come fertilizzanti.