Trasporto pubblico
in «apnea» Autunno
nero per i pendolari

di Cinzia Reboni
Si annuncia un autunno difficile per gli studenti pendolari bresciani
Si annuncia un autunno difficile per gli studenti pendolari bresciani
Si annuncia un autunno difficile per gli studenti pendolari bresciani
Si annuncia un autunno difficile per gli studenti pendolari bresciani

L’emergenza Covid 19 ha fatto evaporare il carburante finanziario della Provincia e i pendolari dovranno attaccarsi... al tram, o meglio rassegnarsi ad un clima di austerità permanente. L’ALLARME LANCIATO dal presidente dell’Agenzia del Tpl Claudio Bragaglio sui tagli alle corse provocati dall’indisponibilità della Provincia a supportare con circa 2 milioni di euro i servizi di trasporto pubblico nel bacino di Brescia, è piombato con l’effetto di uno tsunami politico nell’aula del consiglio provinciale. Ad innescare un rovente dibattito l’interrogazione urgente presentata da Renato Pasinetti, sindaco di Travagliato. A fronte di minori entrate per 20 milioni di euro a causa del Covid, la Provincia ha dichiarato di non essere in grado di garantire l’impegno previsto. Un «aiuto» che nel corso degli anni è passato da 8 milioni di euro per scendere poi a 5, fino ai 2 milioni e mezzo dell’ultimo biennio, e che adesso arriva ad un sostanziale azzeramento. «In che modo - ha chiesto Pasinetti - la Provincia pensa di garantire i trasporti pubblici per permettere la corretta partecipazione alle lezioni dei 30 mila studenti che a settembre dovranno tornare sui banchi di scuola?». PRIMA IL CONSIGLIERE Giovanni Battista Sarnico, quindi il presidente Samuele Alghisi, hanno confermato che quest’anno non c’è la certezza di riconoscere i contributi programmati. «Non intendiamo sottrarci al nostro ruolo - ha affermato Sarnico -, ma possiamo parlare di risorse soltanto quando abbiamo la certezza di poterle erogare. La Provincia ha sempre coperto il suo impegno verso il Tpl anche con la dismissione del proprio patrimonio, ma in questo momento, senza le coperture, con un atto di onestà e di concretezza abbiamo dovuto ammettere che la situazione è incerta. Lavoreremo per far sì che il trasporto possa essere ulteriormente migliorato, ma la battaglia va combattuta in modo collettivo: siamo tutti coinvolti in questa partita, e tutti dobbiamo operare nelle sedi opportune affinchè il Broletto non venga spogliato e garantisca con riserve adeguate i servizi che ha sempre assicurato ai cittadini». «Abbiamo effettivamente detto all’Agenzia del trasporto pubblico che non siamo in grado di garantire il contributo, ma non è detto che nelle prossime settimane le cose cambino - ha aggiunto Alghisi -. Da quando la legge Del Rio ha costituito questa modalità di gestione dell’Ente, questa partita è stata coperta anche con le alienazioni, che ovviamente non possono essere sostenute all’infinito. C’è una forte necessità di investire sul servizio pubblico, che in città equivale al 10%, e in provincia un po’ meno, ma è comunque in costante aumento. Tuttavia non possiamo farlo perchè non ci sono le risorse. É un paradosso». «A DUE MESI dall’apertura delle scuole ci sono trentamila famiglie che hanno il diritto di sapere se il trasporto pubblico sarà garantito oppure no - ha replicato Pasinetti, peraltro stupìto di aver appreso la notizia dalla stampa -. Anche il Tpl deve organizzare il servizio, e ancora non sa se avrà le risorse a disposizione. La Provincia di Brescia deve farsi carico in qualche modo del problema». Il rischio concreto è di un servizio ridimensionato nel pieno della ripartenza delle scuole. •

Suggerimenti