Truffe: finti
finanzieri costretti
alla fuga

di Valerio Morabito
I finti finanzieri hanno agito a Ponte San Marco
I finti finanzieri hanno agito a Ponte San Marco
I finti finanzieri hanno agito a Ponte San Marco
I finti finanzieri hanno agito a Ponte San Marco

Probabilmente la «divisa» improvvisata che indossavano non era abbastanza convincente; oppure gli aspiranti bidoni erano alle prime armi e non hanno fatto breccia. Così i loro tentativi sono andati a vuoto, ma resta inquietante il fatto che qualcuno abbia pensato di travestirsi da agente della guardia di finanza pur di truffare qualcuno. È successo ancora nella Bassa, teatro nelle ultime settimane di quella che sembra una vera ondata di truffe; spesso riuscite. Finora ci si è occupati di messe in scena elaborate e di camuffamenti da finti funzionari di questo o quel servizio pubblico, ma negli episodi registrati tra venerdì e sabato scorsi si è verificato un tentato salto di qualità. QUESTA volta gli sconosciuti hanno preso di mira alcune abitazioni di Ponte San Marco di Calcinato. Nel primo pomeriggio di sabato si sono presentati alla porta di alcuni appartamenti di una palazzina in via Cà Rote. Indossare finte pettorine di tecnici della Regione o di qualche compagnia elettrica e del gas non è sembrato spendibile per gli ultimi arrivati, che hanno pensato appunto di indossare una giacca con la scritta guardia di finanza: almeno questo è quello che è stato segnalato alle forze dell’ordine. In due giorni hanno provato a raggirare una decina di famiglie, ma in tutti i casi hanno fallito e hanno dovuto sparire in fretta a bordo di una utilitaria. Probabilmente si tratta di malviventi alle prime armi che a quanto pare hanno sempre ripetuto lo stesso copione. Nel primo pomeriggio di sabato hanno suonato ai campanelli delle abitazioni della palazzina di via Cà Rote: qualcuno ha aperto il portone esterno e così le famiglie si sono trovate lungo le scale due finti militari. CHIARAMENTE non si trattava di vere e proprie divise, ma sulle prime le potenziali vittime non sono riuscite a cogliere il particolare. La scusa per varcare la porta, almeno in una circostanza, è stata quella di verificare il porto d’armi di un cittadino: evidentemente i truffatori conoscevano particolari sulla potenziale vittima. È durata poco: il «controllato» si è subito insospettito e aiutato da altri residenti nel palazzo ha fatto allontanare i bidoni. Che a quel punto, ormai scoperti, sono scappati a bordo di una Fiat Idea di colore nero, sulla quale li attendeva un complice che ha imboccato una strada di campagna per dileguarsi più in fretta. •

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