Ultracentenari, il club ha perso le due decane

Elisa Cailotto aveva 109 anniAddio a Ida Usardi di Toscolano
Elisa Cailotto aveva 109 anniAddio a Ida Usardi di Toscolano
Elisa Cailotto aveva 109 anniAddio a Ida Usardi di Toscolano
Elisa Cailotto aveva 109 anniAddio a Ida Usardi di Toscolano

Il club dei supercentenari bresciani ha perso due simboli della longevità. Elisa Cailotto si è spenta a 109 anni e 281 giorni, mentre Ida Usardi se n’è andata la settimana scorsa: aveva 108 anni e 195 giorni. Elisa deteneva il primato della nostra provincia. Nata nel 1911 a Palazzolo, da molti anni si era trasferita a Verona, dove ormai era considerata la «nonna della città scaligera». Prima di sette figli, aveva dedicato gran parte della sua vita alla famiglia, specie dopo la morte del marito, scomparso a soli cinquant’anni. Ad Elisa piaceva cantare, e lo faceva spesso: dall’Inno di Mameli ai vecchi brani della sua gioventù, con una preferenza per «Rose rosse» di Massimo Ranieri. Anche Ida Usardi, venuta alla luce a Toscolano il giorno di Santo Stefano del 1912, era emigrata a Rapallo per amore. Forte e determinata, Ida aveva lavorato per trent’anni alla cartiera di Toscolano e si era sposata due volte. Il primo marito, Agostino, era morto a soli 48 anni. Poi l’incontro con Gino, che l’aveva portata all’altare all’età di 72 anni. Con lui, nel 1984, si era appunto trasferita in Liguria, e da una decina d’anni era ospite della casa di riposo Villa Sorriso. Dal primo gennaio di quest’anno se ne sono andati 47 ultracentenari bresciani, più i 38 che il secolo l’hanno solo sfiorato, essendo scomparsi a 99 anni. A tenere alta la bandiera della «quarta età» sono rimaste ora Giulia Gandola ed Emilia Rosa, entrambe nate il 6 giugno 1912. La prima, originaria di Bellagio, è venuta a vivere nella nostra città, in via Ducco, dove è circondata dall’affetto dei nipoti Claudia e Giorgio. Da undici anni è assistita amorevolmente da Luba e da Anna, che sono diventate per lei una seconda famiglia. Emilia Rosa invece non ha mai lasciato Calvisano, il suo paese di origine. Da quando ha tagliato il traguardo del secolo, festeggia il compleanno indossando una maglietta che scandisce il passare del tempo. Quest’anno ha coniato lo slogan «Mi sembra di sognare, ma il mio motto è mai mollare». Un testo ironico che richiama le precedenti t-shirt celebrative. Nel 2020 aveva soffiato sulle candeline sfoggiando il consueto sottile sarcasmo: «Il 108 è arrivato e anche il virus ho scacciato».Chiude la «classifica» bresciana delle super nonne Edvige Zamboni, nata il 2 gennaio 1913 a Montichiari. A causa della pandemia gli auguri quest’anno sono arrivati in remoto, compresa la videochiamata del sindaco Marco Togni che le ha fatto recapitare un mazzo di fiori.•.C C.Reb.

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