Un chilo di
stupefacenti
sequestrato ogni giorno

di Cinzia Reboni
Una partita di cocaina sequestrata dalla Guardia di finanza
Una partita di cocaina sequestrata dalla Guardia di finanza
Una partita di cocaina sequestrata dalla Guardia di finanza
Una partita di cocaina sequestrata dalla Guardia di finanza

Crocevia del narcotraffico internazionale, ma anche piazza strategica di un mercato dello spaccio di stupefacenti sempre più radicato e capillare. Sono i due volti della stessa emergenza che vede Brescia teatro dell’incisiva battaglia di contrasto delle forze dell’ordine al business della criminalità agganciata alla filiera della droga. Dietro il fenomeno si cela anche un allarme sociale con un parco consumatori in espansione, soprattutto fra i giovani che spesso per reperire il denaro per finanziare lo sballo si trasformano in pusher. Il quadro emerge dalle rilevazioni statistiche della Dcsa, Direzione centrale dei servizi antidroga. I dati sono ancora in fase di consolidamento in vista della stesura della relazione annuale, ma rispecchiano fedelmente le dinamiche della nostra provincia anche sul fronte della domanda e dell’offerta. Dopo il fiume di droga sequestrata nel 2019, i primi cinque mesi del 2020 non sembrano aver risentito del lockdown. La droga ha circolato a dispetto dell’isolamento, e le operazioni si sono susseguite anche se i quantitativi di stupefacente scoperti sono più polverizzati. SE GIÀ NEL 2018 si parlava di record complessivo di sequestri realizzati in Italia dal 1985 - con l’unica eccezione del 2014 «in cui fu registrato un quantitativo di poco superiore» -, lo scorso anno grazie ad una serie di maxi operazioni la quantità di stupefacente tolta dal mercato da Polizia, carabinieri e Guardia di finanza è quasi raddoppiata. Nella nostra provincia, nonostante il numero inferiore di operazioni antidroga - 263 contro le 318 del 2018 - sono stati sequestrati complessivamente 345,82 chilogrammi di sostanze stupefacenti contro i 213,76 dell’anno precedente. La media di quasi un chilo al giorno. Seguendo il trend nazionale, si registra un aumento significativo dell’eroina, passata da 5,99 a 67,36 chili, e della marijuana, da 39,54 a 116,76 chili. Sostanzialmente stazionaria la domanda di cocaina che si specchia nei 64,6 chili sequestrati nel 2019. Un dato in controtendenza con l’andamento nazionale, che vede invece la polvere bianca vicina al nuovo record assoluto, superiore alle 7 tonnellate. In leggera decrescita l’hashish. La risalita di una droga considerata obsoleta come l’eroina sarebbe legata - secondo gli esperti - alla facilità di reperimento che ha portato ad un calo dei prezzi. L’equilibrio tra domanda e offerta insomma influenza anche il mercato degli stupefacenti. Come detto, nel 2019 nella nostra provincia sono stati sequestrati 345,82 chili di droga, il 13,24% di tutto il «mercato» lombardo. Quattro i mesi più significativi a livello di blitz che hanno fatto impennare i dati: 98 chili di droga sequestrati a giugno, 78 a dicembre 70 a novembre e 44 a maggio. Nel rapporto della Direzione centrale per i servizi antidroga finiscono anche le piante di cannabis scoperte dagli investigatori, siano piccole «serre» casalinghe più o meno all’avanguardia, dotate di luci termiche e concimi di ultima generazione, o vere e proprie mini piantagioni «confuse» nei campi, dalla Bassa al Garda: 200 quelle sequestrate e distrutte da gennaio a dicembre 2019, rispetto alle 400 del 2018. La Dcsa ha contabilizzato nell’aprile di quest’anno un maxi sequestro di 506 piante di marijuana. La coltivazione intensiva è stata individuata grazie all’aiuto di un drone che ha «fotografato» un pannello fotovoltaico ed un camino di aspirazione sul tetto del capannone di un’azienda di Chiari dove il proprietario, un 42enne di Iseo, aveva una serra con lampade solari, pompe ad alta pressione, essicatori e vasche per la coltivazione idroponica. LO SCORSO ANNO sono state arrestate 293 persone, 95 quelle rimesse in libertà. Sempre alto il numero degli stranieri coinvolti nel traffico di droga - 199 nel 2019 -, nove i minori finiti nei guai. Il narcotraffico di secondo livello, l’anello di congiunzione tra i trafficanti internazionali e la rete di pusher, è gestito da organizzazioni straniere, per lo più albanesi, nordafricani e nigeriani. In Lombardia nei primi 5 mesi di quest’anno è già stata raggiunta la metà del quantitativo sequestrato nel 2019: ad imprimere un colpo di acceleratore sono state le indagini che hanno portato al sequestro di 770 chili di droga nel Milanese, oltre ai blitz di gennaio a Como (215 chili) e a febbraio a Varese (157 chili). •

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