Una piccola «Compostela» per Ludriano

di Massimiliano Magli
La chiesetta di Ludriano al termine del cammino devozionaleI cartelli che indicano il percorso a fedeli e turisti
La chiesetta di Ludriano al termine del cammino devozionaleI cartelli che indicano il percorso a fedeli e turisti
La chiesetta di Ludriano al termine del cammino devozionaleI cartelli che indicano il percorso a fedeli e turisti
La chiesetta di Ludriano al termine del cammino devozionaleI cartelli che indicano il percorso a fedeli e turisti

Esagerando potremmo definirlo il Camino de Compostela bresciano: un percorso devozionale ma anche un patrimonio turistico nato nel tempo attorno alla piccolissima chiesetta del Lazzaretto di Ludriano. Un tempo edicola votiva, il tempio seicentesco che ricorda la terribile peste è da qualche giorno una destinazione religiosa speciale. È il risultato di un piccolo miracolo, visto che questa chiesetta è rimasta in piedi solo grazie al lavoro di artigiani volontari e appassionati di vivaismo. Quasi per premiarli, nei giorni scorsi il Comune di Roccafranca ha deciso di formalizzare quello che è già un cammino di fede ormai riconosciuto dai residenti. Grazie all’accordo con Bico Due, che gestisce la raccolta rifiuti, l’ente locale ha realizzato il tutto a zero spese, inserendo l’opera nelle economie dell’appalto. Il risultato? Il Cammino del Lazzaretto: sei chilometri di percorso pedonale che conducono alla chiesetta. Giovanni Paneroni, assessore all’Urbanistica, lo descrive: «Si parte dal cimitero di Roccafranca e si prosegue verso Ludriano. Quindi si svolta in via Cizzaga e si imbocca la strada bianca che conduce fino alla chiesetta. La strada prosegue quindi verso il cimitero di Ludriano e si allunga intorno al castello, ovvero villa Suardi. Procede poi verso la tenuta Campiotti per imboccare via Privata Campagna». Da qui il cammino procede verso l’area artigianale e infine raggiunge nuovamente il cimitero di Roccafranca. IL TRACCIATO è stato inserito dalla parrocchia tra i percorsi penitenziali che ogni anno vengono scelti da don Sergio Fappani prima di Pasqua, e il Comune ha provveduto a illuminare diversi tratti particolarmente bui, così da consentirne l’uso tutto l’anno. Infine sono arrivati anche una ventina di cartelli segnaletici, accompagnati da targhe sulla storia della chiesetta consacrata dal vescovo Giacinto Tredici nel 1945. Per finire sono stati riprodotte riflessioni di grandi letterati. Tra questi Italo Calvino: «Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto». •

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