Villa Suardi vuole un futuro L’appello a governo e Regione

di Massimiliano Magli
Una veduta d’insieme di villa Suardi, il prezioso edificio nobiliare di Ludriano che ha bisogno di cure urgenti
Una veduta d’insieme di villa Suardi, il prezioso edificio nobiliare di Ludriano che ha bisogno di cure urgenti
Una veduta d’insieme di villa Suardi, il prezioso edificio nobiliare di Ludriano che ha bisogno di cure urgenti
Una veduta d’insieme di villa Suardi, il prezioso edificio nobiliare di Ludriano che ha bisogno di cure urgenti

Il futuro della villa Suardi di Ludriano? Il suo recupero, disegnato dopo il clamoroso crollo della torre quattrocentesca facente parte del complesso, ieri era una sorta di sogno «apparecchiato» su un grande tavolo della residenza nobiliare attorno al quale, ieri, c’erano il sindaco di Roccafranca Marco Franzelli, il vice Morris Tomasoni (che è anche vicino di casa di villa e torre) e la famiglia Bellini, ovvero i proprietari. Le condizioni della torre finita in pezzi il 3 gennaio sono purtroppo quelle di un participio passato: dal sopralluogo che è stato possibile compiere per la prima volta da vicino emerge un ammasso di mattoni e coppi avvolto da un intrico di lamiere e cavalletti di ponteggio. Sono (anche) i resti dell’impalcatura che aveva appena avvolto la costruzione per metterla in salvo dopo i vistosi peggioramenti della situazione statica registrati negli ultimi mesi. La corsa contro il tempo purtroppo non è servita, ma i sogni, dicevamo, sono sul tavolo della famiglia Bellini e sono condivisi dal Comune e dalla Provincia. Da un tavolo vero e proprio il sindaco Marco Franzelli intende presto passare a uno virtuale; quello di un incontro che vuole organizzare a brevissimo: «Nei prossimi giorni ci sarà un incontro web che oltre al sottoscritto coinvolgerà il presidente della Provincia, Samuele Alghisi, il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni e l’assessore regionale alla Cultura Stefano Bruno Galli. Vogliamo dare una scossa al Governo attirando le sue attenzioni su beni come villa Suardi, beni privati per quanto riguarda la proprietà, ma a tutti gli effetti anche pubblici, visto che la famiglia Bellini ha custodito e restaurato di continuo con enormi esborsi questi simboli di Ludriano che altrimenti sarebbero scomparsi già anni fa». «La famiglia ha già realizzato con il Comune numerose iniziative, accogliendo concerti, spettacoli teatrali e appuntamenti con la cultura a 360° - ha aggiunto il primo cittadino -. I fondi del Pnrr sono stati ideati per dare un giro di volta al nostro modo di vivere, sul fronte della sanità pubblica ma anche in campo culturale, dando finalmente priorità a una vera qualità della vita. Senza questi borghi e senza questi monumenti, questa qualità per i nostri borghi sarebbe decisamente peggiore». Un richiamo ma anche una provocazione proprio nei confronti del Governo: all’esecutivo si manda a dire che se a dar fastidio dovesse essere la presenza di un privato, allora Governo e Regione si facciano avanti per un’offerta d’acquisto. Una provocazione, appunto, che servirebbe a far comprendere gli enormi esborsi della famiglia Bellini per custodire questo immobile. «Con mio fratello Sergio - spiega Pierluigi - abbiamo acquistato villa Suardi nel 1989. Da allora gli investimenti si sono moltiplicati su ogni fronte: dalla chiesa alla torre, passando per le residenze e il parco. Dopo l’acquisto ci siamo trovati a far fronte a una chiesa già segnata per il cedimento della copertura dopo la nevicata storica del 1985. La stessa chiesa era stata messa in sicurezza pochi anni fa e altrettanto stavamo facendo con la torre, già avvolta dal ponteggio per essere incamiciata con strutture che ne impedissero il crollo». Nel parlarne, Bellini indica proprio i tiranti e le piastre in acciaio di aggancio che si trivano ancora pronte ai piedi dell’altra torre campanaria, realizzata oltre un secolo fa in affiancamento a quella quattrocentesca. «La torre è al suolo e per ora è l’unica certezza - conclude Pierluigi -. Peggio per questo manufatto non può andare. Invece la situazione può diventare drammatica per la chiesetta in cui era incastonata. Occorre partire da qui, per evitare che altri crolli coinvolgano la stessa chiesa, la seconda torre (il campanile ancora attivo di Ludriano) e anche l’abitazione di mio fratello Sergio, già sventrata nella veranda». •.

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