Boom del traffico
merci. L’aeroporto
spicca il volo

di Valerio Morabito
Anche grazie all’accordo con la Dhl i volumi delle merci in transito sono triplicate rispetto alle previsioni Sullo scalo sono previsti investimenti per cento milioni di euro
Anche grazie all’accordo con la Dhl i volumi delle merci in transito sono triplicate rispetto alle previsioni Sullo scalo sono previsti investimenti per cento milioni di euro
Anche grazie all’accordo con la Dhl i volumi delle merci in transito sono triplicate rispetto alle previsioni Sullo scalo sono previsti investimenti per cento milioni di euro
Anche grazie all’accordo con la Dhl i volumi delle merci in transito sono triplicate rispetto alle previsioni Sullo scalo sono previsti investimenti per cento milioni di euro

La svolta è racchiusa nei numeri. Che stanno volando. Il business planning del 2019 prevedeva sull’hub di Montichiari la movimentazione di 5-6 mila plichi a notte. A settembre la quota reale era di oltre 15 mila, mentre a ridosso di Natale si sono toccati i 50 mila pezzi. Una crescita esponenziale che innalza le quotazioni del D’Annunzio che si candida a diventare a tutti gli effetti il nuovo aeroporto cargo del Nord Italia. Uno scalo che - abbandonate le velleità del traffico passeggeri, mai decollato - sarà alternativo sia a Malpensa che a Fiumicino, quelli che attualmente sono rispettivamente il primo e il secondo aeroporto merci d’Italia. Le performance sono frutto anche e soprattutto dell’opera del Gruppo Save, guidato dal cargo-manager Massimo Roccasecca, che oltre a Montichiari ha il compito di sprigionare tutte le potenzialità del traffico merci anche a Venezia e a Verona. NEL 2019 IL D’ANNUNZIO ha movimentato 3,3 milioni di tonnellate di merci, con una crescita di circa il 30% rispetto al 2018. Il carburante delle prestazioni è stato fino ad oggi l’e-commerce e gli accordi stretti con Poste Italiane e Dhl, ma ora la sfida è diversificare l’offerta gestendo i voli freighter general cargo, ovvero vettori che sperimentano scali alternativi sulla scorta dei luoghi di consegna delle merci dei loro clienti. Nel piano operativo 2020 il Gruppo Save ha individuato i punti di forza del «D’Annunzio». Il valore aggiunto dell’aeroporto è di trovarsi a 50 minuti di strada dai principali centri intermodali, in una posizione geografica baricentrica rispetto all’area del Nord Est. Lo scalo dispone di servizi qualificati per i cargo ed è operativo ventiquattro ore su 24. Ma ad innalzare l’appeal dell’aeroporto in chiave futura sono imponenti spazi a disposizione per lo sviluppo della rete logistica. Non a caso, all’esterno del sedime aeroportuale sono già in progetto due centri intermodali che potrebbero attirare l’interesse delle merci che attualmente gravitano su Bologna. Su Montichiari sono previsti nel medio periodo 100 milioni di euro di investimenti. Tre le opere strategiche il prolungamento della pista di di oltre un chilometro. Una soluzione che consentirà l’atterraggio e il decollo di velivoli cargo a pieno carico in volo sulle rotte trancontinentali, come la Cina o gli Stati Uniti. IL PROGETTO è legato alla costruzione di un pacchetto di magazzini e un centro di assistenza tecnica. Tutti i progetti sono al vaglio dell’Enac e l’iter autorizzativo è in corso. Il «D’Annunzio» continuerà a coltivare il suo core-business con Poste Air Cargo e soprattutto con la rete di consegna dell’e-commerce. Attualmente sullo scalo gravitano due aerei B757 freighter di Dhl al giorno: primo volo giornaliero arriva direttamente da Zagabria (e soltanto il lunedì giunge a Montichiari da Salonicco), mentre il secondo giunge al D'Annunzio da Madrid. I cargo, caricata la merce a Montichiari, ripartono per Lipsia. In questo movimento di container, però, c'è anche una parte di materiale che una volta giunto a Montichiari viene caricato sui tir diretti all' aeroporto di Bergamo Orio al Serio per raggiungere altre città europee. Grazie anche all’intesa siglata con Amazon, l’export di prodotti dal mercato italiano si annuncia in crescita. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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