PREVALLE

A casa guarito dal Covid dopo 7 mesi di ospedale

di Alessandro Gatta
Marcello Leali, falegname in pensione di 77 anni, racconta il suo incubo. «Ricordo le scarpe dei medici, poi il buio. Non cammino e se mi sforzo non ho fiato. Spero che con il vaccino diventi solo un raffreddore»
Marcello Leali, falegname in pensione, è finalmente tornato a casa e ha potuto riabbracciare la moglie Rita e la figlia Michela
Marcello Leali, falegname in pensione, è finalmente tornato a casa e ha potuto riabbracciare la moglie Rita e la figlia Michela
Marcello Leali, falegname in pensione, è finalmente tornato a casa e ha potuto riabbracciare la moglie Rita e la figlia Michela
Marcello Leali, falegname in pensione, è finalmente tornato a casa e ha potuto riabbracciare la moglie Rita e la figlia Michela

Al suo ritorno han fatto suonare le campane della chiesetta di San Carlo, e tutto il quartiere è sceso in strada per applaudirlo: «Avrei tanta voglia di dimenticare, lo so appena io quello che ho passato: non lo auguro a nessuno». Lo racconta Marcello Leali, falegname in pensione di 77 anni e tornato nella sua Prevalle dopo 7 mesi di ospedale: 201 giorni, dal 31 dicembre al 20 luglio. Sopravvissuto alla violenza del coronavirus, seconda ondata, che in famiglia ha picchiato duro: non solo la moglie Rita, anche lei 15 giorni in ospedale, ma soprattutto il genero Stefano, 38 anni e «sano sanento», dice la compagna Michela, ma che è stato ricoverato 3 mesi, dal 20 dicembre, tra Desenzano e la Don Gnocchi di Rovato. Marcello adesso è a casa, ma paga i postumi: era un omone di 94 chili e adesso ne pesa 75. «Ancora non riesco a camminare – spiega – e se mi sforzo mi manca il fiato. (...)

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