Al pronto soccorso via vai incessante di ambulanze

Sempre più pesante la situazione all’ospedale «Mellini» di Chiari. Al pronto soccorso aumentano arrivi e partenze delle ambulanze e delle vetture di volontari e familiari; lasciano passeggeri che spesso in meno di un paio d’ore nascondono il volto in una maschera Cpap, se non intubati. Davvero diverso il clima rispetto a quello dei poli vaccinali, dove gli utenti attendono con pazienza l’iniezione e se ne vanno sorridenti «Oggi - ha raccontato Gabriele Zanolini, primario di medicina - la giornata che era iniziata con 106 posti letto occupati ricoverati, si è conclusa con 110 degenti. Il contagio prosegue perché le persone non capiscono il pericolo e da un mese l’età media dei ricoverati si abbassa con regolarità. Sempre più spesso entrano persone della stessa famiglia, marito e moglie, figli e genitori. Domani, come oggi, dovremo trovare nuovi posti letto e, dopo avere già occupato le camere operatorie, porteremo a nove i posti letto per la terapia intensiva». Con le dimissioni assistite e i trasferimenti in altri ospedali lombardi vengono liberati posti letto che in genere restano liberi poche ore. Le infermiere e i medici sono bravissimi, ma devono lavorare senza un attimo di respiro per seguire i pazienti, in particolare gli anziani che soffrono per l’assenza dei familiari e della loro casa». Anche ieri sera - ha concluso il primario - i nuovi letti dei due piani del nuovo mono blocco erano tutti occupati, con 30 persone con maschere Cpap, e 9 in rianimazione. «Abbiamo esaurito tutti i posti e domani temo la situazione non sarà migliore - commenta il primario -: con le varianti, se non si rispettano le solite regole, continuano a correre e a moltiplicarsi i contagi». •. G.C.C.

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