Amicabile, il runner per la Sla pronto a percorrere 1.800 km

di Luciano Scarpetta
La presentazione  della maratona per la Sla che vedrà impegnato Amicabile (primo a destra nella foto)
La presentazione della maratona per la Sla che vedrà impegnato Amicabile (primo a destra nella foto)
La presentazione  della maratona per la Sla che vedrà impegnato Amicabile (primo a destra nella foto)
La presentazione della maratona per la Sla che vedrà impegnato Amicabile (primo a destra nella foto)

Fabrizio Amicabile non dava l’impressione di essere a suo agio in giacca e cravatta e con le scarpe di cuoio, ieri all’hotel Laurin di Salò per la presentazione della «Run for Sla». Lui, 60 enne ultra runner mantovano di stanza a Peschiera, è più abituato alle levatacce all’alba per coniugare gli allenamenti con il doppio lavoro di giardiniere e commerciante, e le incombenze familiari. Pratica necessaria, la sua, per percorrere dal 31 luglio 2021 per 35 giorni lungo lo Stivale da Agrigento a Venezia, la bellezza di 1.800 chilometri con una media di percorrenza di corsa di circa 60 chilometri. Ben più di una maratona al giorno. In occasione della diciottesima tappa, quella con arrivo a Roma, Fabrizio sarà accolto in Vaticano da Papa Francesco, in un tragitto pensato perché l’Italia intera possa lottare contro una malattia tutt’oggi priva di cure. Campione di gambe ma soprattutto di cuore Fabrizio Amicabile, perché la sua strabiliante avventura consentirà di raccogliere fondi per il nascente Centro clinico NeMO alla Fondazione Richiedei a Gussago. Sarà la sesta dopo le altre cinque sedi di Milano, Roma, Messina, Arenzano (Ge) e Napoli. I centri NeMO, acronimo di Neuro Muscular Omnicentre, si prendono cura ogni giorno delle persone con malattie neuromuscolari come la Sla, la Sma e le distrofie muscolari, attraverso servizi e trattamenti ad alta specializzazione pensati in modo specifico per rispondere alle esigenze di chi è affetto da queste patologie. «La maratona non è uno sport – spiega Amicabile – ma una sfida contro se stessi. Per me correre è aiutare gli altri e veder sorridere un malato e un familiare aiuta a sopportare la fatica». Il runner ha iniziato a macinare chilometri a nove anni dedicandosi al podismo dall’età di quindici. «Cercavo uno sport che mi permettesse di misurarmi con me stesso, prima che con gli altri. Iniziai da adolescente – racconta - dopo anni trascorsi a combattere con continue crisi epilettiche. Correre nei campi dove potevo cadere senza farmi male fu la salvezza. Le crisi vennero sempre meno e ripresi in mano la vita cercando di rendermi utile correndo». PRIMA nelle medie distanze, poi imprese più impegnative, maratone, ultramaratone e anche qualche piccolo record come il periplo del lago di Garda: quasi 150 km in poco più di 17 ore. Poi Amicabile è diventato runner solidale a tutti gli effetti offrendosi come splendido «tedoforo» per vere e autentiche imprese di solidarietà. Nel settembre 2016 la Peschiera-Roma, 450 km per sensibilizzare alla prevenzione e ricerca della Sla, poi nell’agosto dello scorso anno la Verona-Parigi percorrendo di corsa 80 chilometri al giorno con l’intento di raccogliere fondi in favore della ricerca sulla sclerosi laterale amiotrofica. Fondi raccolti attraverso la onlus Progetto Rotary Distretto 2060 (Peschiera e Garda veronese) e devoluti all’associazione Asla di Verona che collabora con il Centro di ricerca di Padova, il più grande del Nord Italia. Questa volta toccherà al nascente Centro Clinico NeMO alla Fondazione Richiedei a Gussago. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti