Angeli custodi negli Hub. Con la Protezione civile c’è un sostegno prezioso

di Davide Vitacca
Il lavoro dei volontari della Protezione Civile è stato fondamentale in tutti i mesi della pandemia e si sta confermando tale nella gestione degli hub
Il lavoro dei volontari della Protezione Civile è stato fondamentale in tutti i mesi della pandemia e si sta confermando tale nella gestione degli hub
Il lavoro dei volontari della Protezione Civile è stato fondamentale in tutti i mesi della pandemia e si sta confermando tale nella gestione degli hub
Il lavoro dei volontari della Protezione Civile è stato fondamentale in tutti i mesi della pandemia e si sta confermando tale nella gestione degli hub

Dal 27 febbraio scorso sono schierati al fianco del personale medico e infermieristico impegnato nella somministrazione dei vaccini anti-Covid all’interno degli undici hub disseminati sul territorio bresciano. Un esercito instancabile e silenzioso, che indossa la divisa non per mettersi in mostra ma per orientare i cittadini e rassicurarli quel tanto che basta per agevolare le operazioni di somministrazione. Sono oltre 200 (su un totale di circa 5mila) i volontari della Protezione civile provinciale che giornalmente si alternano sul campo per accogliere i pazienti nelle strutture temporanee allestite dalle Asst degli Spedali Civili, del Garda, della Franciacorta e della Valxamonica, con il ruolo di indirizzarli verso i percorsi di screening e anamnesi, di fornire informazioni e di gestire eventuali situazioni problematiche. Coordinati dall'ufficio di Protezione civile in capo alla Provincia e incaricati di agire secondo le disposizioni emanate dall’Ats, i volontari sono espressione di ben 152 organizzazioni: associazioni private convenzionate con gli enti locali (il 75%) o gruppi gestiti e finanziati direttamente dalle singole amministrazioni comunali. Alla loro guida c'è Enrico Musesti, responsabile del Coordinamento provinciale e volontario del gruppo cittadino Val Carobbio, che ha assunto il compito di gestire una sfida in continuo divenire: «Abbiamo immediatamente assicurato la nostra disponibilità e ci siamo attrezzati per garantire rapidi tempi di risposta e per provvedere a una specifica formazione dei volontari». Le attività di supporto dovrebbero subire un incremento a partire da aprile; e i circa 6/10 volontari per turno potrebbero perciò non essere più sufficienti e potrebbe essere necessario provvedere a nuove chiamate di servizio. Attualmente gli hub della città (Freccia Rossa e l'area spettacoli viaggianti di via Morelli), interessati dal maggior numero di presenze quotidiane, vedono già un consistente dispiegamento di volontari provenienti dai paesi dell'hinterland: «Finora abbiamo incontrato grande collaborazione da parte della popolazione e non abbiamo mai dovuto assistere a episodi spiacevoli. Le procedure si sono sempre svolte in un clima sereno e rispettoso», ha chiarito Musesti. Il sostegno offerto al sistema sanitario è soltanto l’ultimo di una lunga serie di azioni solidali e assistenziali svolte durante la pandemia. Pur rispettando sempre le norme sul distanziamento e senza mai interferire con il lavoro dei sanitari, i volontari si sono distinti per non aver mai smesso di assistere i soggetti più fragili e quindi più esposti ai contraccolpi del virus, consegnando loro farmaci, dispositivi di protezione e generi alimentar: «Parallelamente – chiude Musesti - abbiamo continuato a curare la nostra attività tradizionale, la prevenzione incendi e del dissesto idrogeologico, gli interventi in caso di calamità naturali e la divulgazione dei temi di protezione civile». •.

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