Aria malata di Brescia: troppi giorni «fuorilegge»

di Manuel Venturi
Da Legambiente arrivano dati preoccupanti rispetto alla qualità dell’aria di Brescia. Risulta un numero eccessivo di giorni «fuorilegge»
Da Legambiente arrivano dati preoccupanti rispetto alla qualità dell’aria di Brescia. Risulta un numero eccessivo di giorni «fuorilegge»
Da Legambiente arrivano dati preoccupanti rispetto alla qualità dell’aria di Brescia. Risulta un numero eccessivo di giorni «fuorilegge»
Da Legambiente arrivano dati preoccupanti rispetto alla qualità dell’aria di Brescia. Risulta un numero eccessivo di giorni «fuorilegge»

L’aria di Brescia continua ad essere problematica. Nonostante i miglioramenti registrati negli ultimi anni, con una diminuzione dei giorni di superi di Pm10 registrati dalle centraline della città, la qualità dell’aria rimane una questione da risolvere: secondo il Dossier «Mal’Aria 2021» di Legambiente, il capoluogo è al quarto posto nazionale nella poco onorevole classifica delle città che hanno registrato il maggior numero di giorni «fuorilegge» per via dei valori di Pm10. Secondo il bilancio riportato da Legambiente nel dossier, sono già 11 le città che a inizio settembre hanno sforato, con almeno una centralina, il limite previsto per le polveri sottili, ossia la soglia dei 35 giorni nell’anno solare con una media di PM10 giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo. Maglia nera a Verona e Venezia con 41 giorni di sforamenti, seguite da Vicenza con 40, Avellino e Brescia con 39, Cremona e Treviso con 38, Alessandria, Frosinone e Napoli con 37, Modena con 36. Il numero di città rischia di aumentare considerevolmente visto che Padova e Rovigo sfiorano il limite, registrando 35 giorni di sforamento al 6 settembre 2021, mentre la città di Torino ne registra 34. Vicine alla soglia critica anche Asti (con 33 giorni di sforamenti), Lodi e Reggio Emilia (32), Bergamo e Caserta (31) e Parma (30). «Brescia è ancora nella top five delle città con l’aria peggiore d’Italia: chi nel 2013 si è fatto eleggere promettendo di cambiare l’aria ha fallito clamorosamente – scrivono intanto i consiglieri comunali della Lega -. Aspettiamo il solito scaricabarile sulla Regione: la realtà è che Brescia sta registrando un record negativo dietro l’altro. Inquinamento, Caffaro, sequestri, inchieste, qualità dell’aria. Problematiche irrisolte da tempo, nonostante commissari, annunci e tagli di nastro in favore di telecamere. Un biglietto da visita non proprio gratificante in vista del 2023». Le proposte di Legambiente vanno dalla limitazione dalla circolazione dei veicoli più inquinanti, bonus rottamazione all’acquisto di auto a combustione limiti di velocità per inquinamento su strade e autostrade fino al divieto di spandimento liquami in campo senza copertura immediata e allo stop per il riscaldamento a gasolio entro il 2022, pena una multa miliardaria per inadempienza alla Commissione Europea, stimata da 1,5 a 2,3 miliardi di euro. •.

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