IL CASO

Ascensore in Castello: mesi di silenzio e un progetto infinito

di Eugenio Barboglio
Approvato in Consiglio a fine 2021 è scomparso dentro un opaco palleggiamento tra Comune, Brescia Mobilità e Soprintendenza. Doveva essere pronto per il 2023, ma non c'è nulla in partenza a breve
Un’immagine di come potrebbe essere la cabina a cremagliera che dovrebbe salire in Castello
Un’immagine di come potrebbe essere la cabina a cremagliera che dovrebbe salire in Castello
Un’immagine di come potrebbe essere la cabina a cremagliera che dovrebbe salire in Castello
Un’immagine di come potrebbe essere la cabina a cremagliera che dovrebbe salire in Castello

Meglio essere chiari. Dire le cose come stanno: l’ascensore del castello per il 2023 doppiamo scordarcelo? Pare proprio di sì. Il Comune di Brescia ha presentato il progetto definitivo in commissione nel novembre del 2021, e a dicembre in Consiglio comunale. Da quel momento in poi è stato tutto un palleggiamento, con la Sovrintendenza alle Belle Arti e paesaggio e Brescia Mobilità. Quest’ultima, il suo l’ha fatto: era la progettista e il progetto lo ha licenziato. Dopo mesi di discussione su quanta parte del tracciato dovesse essere sotterraneo, su quante, se una o due, dovessero essere le cabine e quant monumentale dovesse essere l’ingresso, ha recepito pure le indicazioni della Soprintendenza sulle caratteristiche della stazione di arrivo. Da quel momento l’ascensore inclinato è finito su un binario morto. Da mesi non se ne sa più nulla. Eppure, molto tempo da perdere non c’era (e non c’è), visto che si voleva inaugurare il collegamento meccanizzato a metà del 2023. E difatti, coerentemente: «Inizieremo i lavori dopo l’estate», era stato detto illustrando i render. Ma è ancora possibile parlare di fine estate?

Già a febbraio scorso i tempi sembravano strettini: c’era l’assoggettabilità alla procedura di Vas e l’appalto del progetto esecutivo e dei lavori. Passaggi che in questi mesi non sono stati fatti. E che sono ancora lì, da fare. Certo, se prima si è camminato non vuole dire che ora non si possa correre. Ma c’è la volontà? Non è solo il fatto che ormai siamo in estate, tra poco inoltrata, e anche gli uffici vanno in vacanza. È che di questo progetto si sono perse le tracce - in Soprintendenza, dove dovrebbero dare l’ultimo benestare, la risposta è pressochè quella di sei mesi fa: «Non ci sono novità, avevamo chiesto modifiche alla stazione di arrivo. Dopodichè il progetto avrebbe dovuto tornare in via Calini... Telefonate dalla Loggia? Nessuna». Da Brescia Mobilità, alla Loggia, alla Soprintendenza. Ma a che punto del percorso si trova il progetto? Di quali autorizzazioni ancora c’è bisogno? È stato depositato in Soprintendenza o ristagna negli uffici del Comune? Sono state fatte le modifiche alla stazione d’arrivo? Vanno bene? E se tutto ormai è a posto, cosa si sta aspettando? La Regione, che ha messo a bilancio 4 milioni di euro per l’opera, ne ha già anticipati una parte.

Ma anche l’assessore alla Cultura della Lombardia, Stefano Bruno Galli, interpellato ieri, sottolineava di non saperne più nulla da settimane delle sorti dell’ascensore per il Castello di Brescia. Spaventano i sovracosti che l’aumento delle materie prime hanno innescato? L’assessore Galli non nega che possano essere insorte preoccupazioni e incertezze di tale ordine, e che siano alla base dell’impasse. Ma non è solo questo il punto. La verità è che nessuno si strappa le vesti se non si va avanti. Nè in Loggia nè in via Calini. L’ascensore non è mai stato una priorità, grande entusiasmo non lo ha mai suscitato dentro nessuna di queste istituzioni. In Comune i soldi della Regione li hanno accettati, e non poteva essere altrimenti, ma non hanno risparmiato polemiche. A partire dal dire: ben vengano, ma non li avevamo chiesti per questo progetto. E in Soprintendenza la convinzione più profonda è che il Cidneo vada bene così come è e che per salirci ci siano mille modi anche senza «bucare» il colle. L’impressione è che ognuno guardi l’altro in attesa che sia l’altro a muoversi. Ma poi succede quello che succede, e cioè che non si muove nessuno. O al massimo si muove poco. Così i problemi se non sono giudicati una benedizione poco ci manca. La verità riguardo a questi tempi lunghi è che non c’è nessuno che ci tiene davvero ad abbreviarli. Ecco tutto. Secondo una filosofia che è grossomodo questa: se l’ascensore sarà realizzato bene, altrimenti...Amen!Eppure l’idea era di salire in castello nell’anno della Capitale della cultura, e in questo modo vedere il nuovo museo del Risorgimento...•.

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