AstraZeneca, nel Bresciano ora 10.000 sono in attesa

di Giuseppe Spatola
Una dose di AstraZeneca: il vaccino sarà somministrato solo agli over 60
Una dose di AstraZeneca: il vaccino sarà somministrato solo agli over 60
Una dose di AstraZeneca: il vaccino sarà somministrato solo agli over 60
Una dose di AstraZeneca: il vaccino sarà somministrato solo agli over 60

Sono circa 90mila i 19-59enni che avrebbero dovuto avere il richiamo di AstraZeneca in Lombardia entro il mese di giugno e che ora dovranno essere dirottati a un altro vaccino con molecole mRNA (cioè Pfizer o Moderna). Di questi almeno 10 mila sono in provincia di Brescia. In tutto, sono circa 186mila i vaccinati lombardi con prima dose AstraZeneca che dovranno cambiare la seconda dose, sulla base di quanto richiesto da una circolare del ministero della Salute basata sul parere del Cts. In Lombardia si dovrà riprogrammare tutto tenendo conto di più cose: dei vaccini a disposizione, innanzitutto, ma anche delle prime dosi con Pfizer e Moderna prenotate e in programma per gli under 60, che adesso principalmente erano destinate a 40enni e 30enni. Infine, dell'intervallo tra prima e seconda dose, che nel caso di AstraZeneca è di 12 settimane. Non sarà semplice, fanno notare dalla Dg Welfare, considerando che la Lombardia è la prima regione italiana nel rapporto tra dosi somministrate e dosi consegnate, circa il 93,3%. «Alla luce della circolare del Ministero della Salute e del collegato parere Aifa, Regione Lombardia provvederà alla somministrazione eterologa della seconda dose di vaccino ai cittadini under 60 vaccinati con AstraZeneca in prima dose, ossia con vaccino Pfizer o Moderna - ha precisato la Direzione Welfare della Regione Lombardia -. La riorganizzazione del programma vaccinale avverrà negli stretti tempi necessari sulla base delle dosi di vaccino disponibili». In mattinana la Lombardia aveva semplicemente sospeso le seconde dosi previste per gli under 60 rimandando a casa chi si fosse presentato agli hub vaccinali. La chiarezza è arrivata solo dopo la circolare del ministero e l’ok di Aifa. «Il vaccino Vaxzevria viene somministrato solo a persone di età uguale o superiore ai 60 anni (ciclo completo). Per persone che hanno ricevuto la prima dose di tale vaccino e sono al di sotto dei 60 anni di età, il ciclo deve essere completato con una seconda dose di vaccino a mRNA (Comirnaty o Moderna), da somministrare a una distanza di 8-12 settimane dalla prima dose», si legge nella circolare firmata dal direttore della Prevenzione del ministero, Giovanni Rezza. Anche in precedenza AstraZeneca era stato «raccomandato» per gli over 60, ma praticamente è stato somministrato dai 18 anni di età in su, come in realtà indicato, e ribadito più volte, dall'EMA. Si è visto che AstraZeneca provoca una rara reazione avversa (la frequenza è stimata in un caso ogni 100mila vaccinati) di trombocitopenia indotta (trombi causati da una reazione autoimmune che attacca le piastrine causando trombosi) soprattutto nei più giovani e nelle donne. Alcuni recenti fatti di cronaca di sospetti ricoveri e decessi per trombosi, hanno riacceso il dibattito intorno al vaccino, nonostante la correlazione con questi casi sia da dimostrare. L'altro fattore tenuto in considerazione è la minore circolazione del virus, che nelle fasce d'età più giovani cambia la valutazione rischi-benefici in favore dei vaccini a mRNA. Si stima che circa 1 milione di persone in Italia dovranno fare il richiamo con uno a mRNA. •.

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