Bambini e Covid,
il Civile
all’avanguardia

di Lisa Cesco
L'Ospedale Civile di Brescia
L'Ospedale Civile di Brescia
L'Ospedale Civile di Brescia
L'Ospedale Civile di Brescia

Il bambino non è un adulto in miniatura, e l’emergenza Coronavirus ha messo in luce in modo emblematico la necessità di un’attenzione mirata alla specificità pediatrica, che ha differenti fabbisogni assistenziali e organizzativi. Lo evidenzia l’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani (AOPI), di cui fa parte l’Ospedale dei Bambini degli Spedali Civili di Brescia, con un “Position Paper per la presa in carico del bambino”. IL DOCUMENTO si sofferma sulla pandemia Covid-19 e condivide le principali peculiarità del virus in ambito pediatrico, le azioni messe in campo nella fase 1 e le proposte per coordinare interventi tempestivi per gestire la fase attuale e le successive. Rispetto all’impatto della pandemia sull’adulto, l’età pediatrica (0-18 anni) rappresenta una piccola proporzione del totale dei casi accertati, pari a circa il 2,2 per cento. Gli under 7 sono meno colpiti, mentre il 69 per cento dei casi sui minori si concentra nella fascia tra 7 e 17 anni. La maggior parte dei bambini affetti da Covid-19 (circa i tre quarti) non presenta malattie concomitanti, Covid-19 si presenta più frequentemente in maniera asintomatica o paucisintomatica rispetto agli adulti, con rare complicanze ed esito favorevole. Nei pazienti sintomatici, la febbre risulta essere la manifestazione clinica più comune. Gli ospedali pediatrici confermano che la gestione della fase 1 non ha mai assunto i toni di drammaticità o concitazione riscontrati nei reparti per adulti, e l’aspetto più peculiare è stato lo sforzo di mantenere la centralità del nucleo familiare, rispettando il diritto del bambino ad essere accompagnato nel suo percorso di cura dal proprio genitore. «Per consolidare quanto fatto finora e sviluppare le nuove progettualità che ci consentiranno di affrontare il futuro prossimo con maggiore sicurezza, AOPI propone al Governo di destinare una quota dell’investimento straordinario per il Servizio sanitario alla costruzione di un fondo ad hoc per gli ospedali pediatrici, destinato all’innovazione a sostegno dei setting specifici pediatrici – dice Paolo Petralia, presidente AOPI -. Il fondo rappresenta il riconoscimento del valore di tale specificità, oltre a consentire un decisivo avanzamento nella qualità di cure e assistenza: una volta definito, verrà declinato in progettualità operative da concordare a livello nazionale e regionale che, al di là dell’emergenza Covid, consentiranno di far evolvere le cure pediatriche verso un nuovo modello di sviluppo». ALLA LUCE DI QUANTO avvenuto nei mesi scorsi gli ospedali pediatrici avanzano alcune proposte per affrontare la fase attuale e quelle successive, fra cui implementare forme organizzative (come Aggregazioni Funzionali Territoriali e Case della salute) per gestire le domande di salute, evitando un ricorso inappropriato al pronto soccorso, sviluppare la telemedicina, presidiare le necessità assistenziali specifiche del bambino e della famiglia, avviare interventi psicosociali per ridurre l’angoscia dei più piccoli, contribuire con gli altri partner istituzionali, in primis il Ministero dell’Istruzione, ad affrontare e risolvere il problema della riapertura in sicurezza delle scuole. •

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