TAMPONI, VACCINI E DAD

Bambini: le farmacie sotto stress, i pediatri in campo e il limbo dei piccoli 5-11

La complessità della procedura per i tamponi sta diventando un problema gigantesco, a Brescia come nel resto d'Italia.
I DATI
Partiamo dai numeri: i bambini vaccinati nel Bresciano sono 18.918 di cui 15.817 con prima dose e 3.101 con seconda. In Lombardia, sono 153.439 e 34.745.
Sono 32.559 i bambini lombardi della fascia d’età considerata che hanno contratto il Covid e sono guariti negli ultimi sei mesi.
I NODI SUI DOCUMENTI
La battaglia contro il Covid nelle classi sta facendo diventare matti ragazzi, dirigenti, genitori, insegnanti, medici, Ats, farmacie prese d'assalto (ovviamente quelle disponibili, perché non tutte lo sono). Le code si allungano e su luoghi e modalità per fare il test antigenico rapido agli alunni non sempre studenti e genitori trovano risposte univoche.
E quale documento di preciso fornito da Ats si deve portare per la gratuità, dimostrando che non si tratta di una necessità personale bensì di sorveglianza o quarantena? Non è del tutto chiaro.
«Siamo in un pasticcio, così non va bene - commenta la presidente di Federfarma, Clara Mottinelli -. Le normative sono complicate, cambiano continuamente. Io stessa lavoro dalle 8 alle 21, non puoi mandare indietro la gente che ha capito quale importanza abbia la nostra presenza in un territorio. Vedo tutti disorientati e molto preoccupati».
Ma cerchiamo di dare qualche informazione utile: il certificato Ats da presentare, complessivo e senza nomi per tutta la classe - da sorvegliare con il testing - a volte non è stato accettato dalle farmacie per la gratuità da Servizio sanitario regionale.
Ora sembra che vada bene anche quello per accedere al tampone gratuito.
Per il documento del pediatra per la fine isolamento - che molti medici non volevano scrivere - la Regione ha comunicato ieri di avere steso un accordo integrativo con gli specialisti dei minori che possono effettuare direttamente il tampone nel loro ambulatorio o in spazi comunali e "adottare una scuola" per tre ore alla settimana in cui dare supporto ed effettuare l'antigenico. Le adesioni sono volontarie.
I COSTI
Costi calmierati per i tamponi non legati a una situazione scolastica e non certificati, per esempio per un viaggio o uno sport: in certi casi il costo è di 15 euro per gli under 12, di 8 per gli over.
LA SITUAZIONE NELLE FARMACIE
 Alla farmacia Ferrari di Mazzano - una delle realtà interpellate - spiegano: «Cerchiamo di dare priorità agli studenti in sorveglianza, ma rallentamenti non mancano, sono tantissimi oltre agli altri. Eppure abbiamo tre gazebo e prenotazioni dalle 6 alle 23.30, ingresso libero dalle 8 alle 16. Se si trovano, come accaduto, trenta positivi di seguito, il tempo si allunga di molto», riferisce Giulia Ferrari.
Per ora in città alle comunali i tamponi si effettuano alla comunale di viale Venezia, «ma apriremo anche a Urago Mella, perché la domanda è pressante», annuncia la direttrice Maria Antonietta Iacovaccio.
GLI ISTITUTI
Dalle scuole il preside Sergio Ziveri dall'Est 3, dove già sei classi sono oggetto delle procedure anti-contagio, conferma le difficoltà: «Ats che tarda, le farmacie che non riescono a stare dietro al bisogno, i pediatri che non stendono i certificati di fine quarantena, i costi sono differenti in luoghi differenti. Tanti adempimenti, e le classi in maggioranza passano dalla sorveglianza all'isolamento perché i casi si moltiplicano in fretta».
LA FASCIA 5-11
Intanto la fascia 5-11 anni, quella dei bambini vaccinati con seconda dose o guariti da pochi mesi, si ritrova in un limbo. È come se la loro «immunizzazione» non venisse riconosciuta, soprattutto nel caso di un contatto con un positivo all'interno della propria classe. Come dicono le norme, al primo rilevamento di positività in aula alla primaria scatta la sorveglianza attiva, con due tamponi a distanza di 5 giorni. Ma, diversamente da quel che accade alla secondaria, in caso di ulteriore nuovo tampone positivo, partono Dad e quarantena domiciliare di dieci giorni, senza distinzione tra chi ha concluso il ciclo vaccinale o chi è guarito da poco e chi ha una sola dose di vaccino o nemmeno una. Una situazione che, nel Bresciano, riguarda quasi 20 mila bambini della fascia 5-11 anni, che sta facendo arrabbiare non poco le famiglie.
LA PRIMARIA
Per i bambini della primaria valgono le regole di chi frequenta la scuola dell'infanzia, con l'unica differenza che per sospendere l'attività didattica servono due casi positivi nella stessa classe e non solo uno come all'asilo.
Una nota interministeriale dell'8 gennaio smentisce la circolare del Ministero della Salute del 30 dicembre e impone a tutti gli studenti delle elementari, in caso di due casi positivi in classe, quarantena e Dad per dieci giorni, con buona pace di ha concluso il ciclo vaccinale o è guarito da meno di sei mesi.
L'APPELLO SULLE PARAFARMACIE
Il presidente della Federazione nazionale parafarmacie italiane Davide Gullotta, ha chiesto un intervento urgente del ministro della Salute Roberto Speranza: «Basterebbe, in questa fase emergenziale, una sua circolare per sbloccare l'empasse». L'estensione dell'esecuzione dei tamponi rapidi, in un momento in cui l'emergenza pandemica segna un forte aumento dei contagi e della domanda per questi test «significa innanzitutto garantire un servizio ai cittadini, che ora vengono invece penalizzati». Dal punto di vista operativo le parafarmacie «hanno il codice unico di tracciabilità».
«È necessario e urgente estendere alle parafarmacie le convenzioni in atto con le farmacie per permettere ai farmacisti abilitati che vi lavorano di eseguire vaccinazioni anti Covid e tamponi antigenici». Lo dichiara anche il consigliere regionale della Lombardia, Gianni Girelli, del Partito democratico. 
LA TASK FORCE
Dall'avvio delle attività della Task force tamponi voluta dall'assessore Letizia Moratti, la Regione ha incrementato il servizio. «Nell'ultima settimana di dicembre - segnala il responsabile Guido Grignaffini - sono stati erogati 1.174.300 tamponi, nella prima di gennaio è stata raggiunta la quota di 1.259.356 tamponi. La Lombardia supera spesso i 200.000 tamponi al giorno»

 

 

 

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