Baseball, la «Leonessa bxc» pronta per il terzo campionato

di Davide Vitacca
Foto di gruppo alla presentazione della nuova stagione della «Leonessa bxc»
Foto di gruppo alla presentazione della nuova stagione della «Leonessa bxc»
Foto di gruppo alla presentazione della nuova stagione della «Leonessa bxc»
Foto di gruppo alla presentazione della nuova stagione della «Leonessa bxc»

Non hanno più un campo casalingo dove costruire il proprio fortino inespugnabile e sono costretti a giocare a centinaia di chilometri di distanza lontano dai propri tifosi, ma i giocatori in biancoblù della Leonessa bxc — la squadra di baseball per ciechi e ipovedenti nata nel 2018 — sono pronti a rompere il lungo digiuno forzato e a scendere sul diamante per tentare di conquistare il primo scudetto della storia. Il team allenato dal coach Salvatore Condorelli e guidato dall’esperto capitano Sarwar Ghulam (veterano con alle spalle quindici anni di esperienza) disputerà il suo terzo campionato sfidando in un girone a tre i bolognesi White Sox e gli umbri Redskins. Bloccato sul nascere dall’emergenza Covid ai primi di marzo, l'appuntamento annuale più importante della disciplina è stato «salvato» in extremis grazie all'adesione di sei squadre e calendarizzato in formato ridotto tra settembre e ottobre. Qualora dovesse superare gli avversari negli scontri diretti, la Leonessa giungerebbe alle semifinali e potrebbe seriamente pensare di puntare alla rivincita agguantando la finale (dopo il sogno sfumato per un soffio la scorsa stagione). I nuovi arrivi rafforzano le possibilità di successo: si tratta in prevalenza di giovanissimi — tra cui spiccano Saliou Diane, Michele Brigani e Jens Sakelšek — capaci di compensare con la determinazione la minore esperienza maturata finora. Accanto a loro si muoveranno i navigati Andrea Lazzarini (arrivato dalla Fiorentina), Ivan Nesossi (dai Thunder’s Five di Milano) e Hamid Oubarraou. GLI ALLENAMENTI sono ripresi da poco, ospitati sulla terra battuta del campo di calcio comunale di Folzano, adeguato con non poche difficoltà per accogliere al meglio una disciplina molto diversa dal classico sport nazional popolare. «La conformazione del terreno, privo di erba, fa sì che sia molto difficile riuscire a percepire i differenti suoni della pallina sonora. Inoltre ci siamo dovuti adattare collocando basi provvisorie di gomma», ha spiegato il capitano Ghulam, rammaricandosi per la perdita del diamante Cus di via Branze — su cui sorgeranno nuovi edifici dell’Università — e chiedendo all'amministrazione comunale una soluzione che permetta alla squadra di allenarsi in condizioni migliori e di disputare gli incontri casalinghi in territorio bresciano. Nel frattempo la squadra, aiutata dalle piccole azioni di sponsorizzazione offerte da Centrale del Latte e da Ubi Banca, guarda fiduciosa al futuro e spera che la generosità dimostrata dal gruppo durante la pandemia possa ritornare sotto forma di aiuto concreto. «Ciascuno di noi — ha precisato Ghulam — si è speso in questi mesi per promuovere una raccolta fondi a sostegno delle associazioni impegnate a fronteggiare l’emergenza: nel nostro piccolo abbiamo raccolto e devoluto più di duemila euro. Ora continueremo a onorare la città cercando di dare il massimo e di ottenere ottimi risultati». •

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