LA POLEMICA

Bonifica Caffaro, il M5S: «Chiederemo al Governo di intervenire». Il centrodestra: «Siamo già al lavoro»

Ghidini e Alberti: «Agiremo tramite i portavoce a Roma per chiedere di allargare il perimetro del Sin e riallineare il budget»
Un'immagine della Caffaro: polemica sullo stop alla bonifica
Un'immagine della Caffaro: polemica sullo stop alla bonifica
Un'immagine della Caffaro: polemica sullo stop alla bonifica
Un'immagine della Caffaro: polemica sullo stop alla bonifica

Il consigliere regionale del M5S Dino Alberti con il collega in Consiglio comunale Guido Ghidini definiscono  «grotteschi» i risvolti della vicenda relativa alla bonifica del Sin Caffaro. Nei giorni scorsi il commissario Mario Nova ha annunciato che sarà indetta una nuova gara: l'offerta dell'unica azienda che aveva partecipato alla precedente, infatti, è stata rigettata perché gli aggiudicatari avevano proposto, nella sostanza, una revisione del capitolato a causa dei rincari sui costi delle materie e dell'energia. 

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In Consiglio la richiesta di accelerare sulle tempistiche

 «Proprio pochi giorni fa – spiega Ghidini –, durante la discussione del Documento Unico di Programmazione in Consiglio Comunale, il Movimento 5 Stelle aveva evidenziato la necessità di accelerare sulle tempistiche previste per l’inizio dei lavori di bonifica del sito Caffaro. Purtroppo però è arrivato l’ennesimo stop ad una situazione importantissima che avrebbe meritato la massima attenzione sin dal principio ma che le diverse amministrazioni che si sono succedute alla guida della città hanno sempre tardato ad affrontare».

«La mancata assegnazione del bando – sottolinea Alberti – mostra una volta di più il pressappochismo con cui si vuole affrontare questa importante sfida. Perderla significa mettere a serio rischio la salute di migliaia di bresciani. Resta poi inspiegabile il fatto che Nova non si sia accorto che la base d'asta fosse talmente fuori mercato da far disertare praticamente tutti i possibili concorrenti».

Il M5S chiederà l'allargamento del perimetro della bonifica e di allineare il budget

«Agiremo – concludono i consiglieri del M5S – tramite i portavoce lombardi in parlamento non per chiedere di ridurre l’area oggetto di bonifica ma di ampliarla perché non possiamo dimenticare, ad esempio, i terreni privati oggi abbandonati a se stessi. Chiederemo quindi al governo di riallineare il budget di spesa ai costi attuali e faremo richiesta che nella bonifica siano prese in considerazione tecnologie innovative che hanno già dimostrato tutta la loro efficacia ed economicità».

Il centrodestra: interlocuzioni in corso con il ministero

«Abbiamo già avuto interlocuzioni con il viceministro Vannia Gava e ovviamente siamo a disposizione della città per concretizzare l’impegno a reperire maggiori risorse. Continuerà la collaborazione con il commissario Mario Nova anche nell’ambito del tavolo istituzionale con Comune, Provincia e Regione», è la risposta dei  parlamentari bresciani di centrodestra Simona Bordonali (Lega), Giangiacomo Calovini (Fratelli d’Italia) e Adriano Paroli (Forza Italia) in seguito allo stop alla gara per la bonifica della Caffaro.

«Brescia ha una ferita che va rimarginata e l’impegno a fare squadra per arrivare a un risultato concreto non verrà meno, come accaduto in altre circostanze, per esempio per il finanziamento per la metropolitana. Dobbiamo fare di tutto per accelerare e raggiungere l’obiettivo di iniziare i lavori nel 2023” aggiungono. «L’aumento dei costi è significativo e serve unità di intenti per reperire maggiori risorse. L’attenzione del governo sulle tematiche ambientali è alta e lavoreremo per dare risposta alle istanze bresciane».

«Dopo dieci anni, sulla bonifica della Caffaro ci troviamo purtroppo ancora al punto di partenza. A dimostrazione di come il tema sia complesso e la semplificazione fatta in questi anni da parte del sindaco si sia rivelata controproducente. Chi in passato ha fatto campagne elettorali sul tema della Caffaro ora ha una enorme responsabilità politica nei confronti di questa situazione», concludono i parlamentari del centrodestra.

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