Bonifica parco Parenzo,
scontro sulla
sicurezza del cantiere

di Natalia Danesi
Uno scorcio del cantiere di bonifica del parco Parenzo, in un post di Guido Menapace
Uno scorcio del cantiere di bonifica del parco Parenzo, in un post di Guido Menapace
Uno scorcio del cantiere di bonifica del parco Parenzo, in un post di Guido Menapace
Uno scorcio del cantiere di bonifica del parco Parenzo, in un post di Guido Menapace

Guerra «social» sulla sicurezza del cantiere di bonifica del parco Parenzo Ovest a Chiesanuova. A scatenarla Guido Menapace, attivista ecologista della città e residente nel quartiere, noto per aver condotto la battaglia contro il cromo esavalente nell’acqua, che in questi giorni su Facebook - dove ha creato anche il gruppo ad hoc «Ambiente e salute a Brescia» - ha lanciato l’allarme. «Al Comune non interessa quanto chiesto dal comitato genitori della Deledda - scrive Menapace - cioè di non scavare terreni con 430 nanogrammi per chilo di diossina (il limite di legge per i parchi pubblici è di 10) durante l'ingresso e l'uscita dei bambini da scuola». Menapace ha denunciato che l’altro ieri mattina tra le 8 e le 8,40 su via Parenzo «stazionavano sette camion con motore acceso, in attesa di entrare nel cantiere dove stavano rimuovendo terra contaminata. Fa veramente arrabbiare - prosegue - vedere che agli addetti sulla strada e al cantiere viene imposta la mascherina per filtrare le particelle di aria “potenzialmente” contaminate da diossina, mentre ai bambini e ai genitori non è stato concesso il minimo richiesto: sospendere i lavori dalle 8 alle 8.45». Analogo post, corredato da video, ieri pomeriggio alle 16. L’attivista ha criticato in queste ore anche il fatto che in cantiere manchi «la vasca per lavare le ruote dei camion» di cui il Comune aveva parlato a dicembre, nell’assemblea pubblica con i cittadini, e «la spazzatrice per pulire la strada dalla polvere rilasciata dalle ruote contaminate da diossina». INSOMMA, un attacco a tutto campo. A stretto giro, è arrivata subito anche la replica della Loggia. L’assessore comunale al- l’Ambiente Miriam Cominelli ha precisato che in cantiere vengono utilizzate piastre carrabili a copertura del terreno delle vie percorse dai camion per avvicinarsi alla zona di carico. «In questo modo non è necessario né effettuare il lavaggio delle ruote, né utilizzare spazzatrici stradali, visto che il contatto tra il terreno contaminato e le ruote non avviene», spiega. Rispetto alla concentrazione di camion all’ingresso del cantiere, l’altro ieri, «si trattava di mezzi vuoti - precisa ancora l’assessore - ed è stato un episodio isolato, risolto nel giro di 15 minuti, anche grazie all’intervento del personale di cantiere che si è adoperato in strada per liberare la viabilità. Il monitoraggio dell’aria nella zona di cantiere non ha peraltro evidenziato criticità». In tutti i casi «per evitare il ripetersi di situazioni analoghe, abbiamo comunque richiesto e ottenuto dalla ditta la sospensione delle attività di carico e movimentazione degli autocarri al di fuori dell’area di cantiere fino alle 8.30». Nel ribadire che l’Amministrazione è come sempre «disponibile al dialogo» (e che non appena si insedierà il nuovo Consiglio di Quartiere verrà nuovamente convocato un momento di incontro con i cittadini così come anticipato nella precedente assemblea del mese di dicembre), Cominelli annuncia che la Loggia sta però valutando con l’Avvocatura se sia il caso di procedere per vie legali «a tutela del nostro Comune rispetto alle continue affermazioni denigratorie e allarmistiche del signor Menapace che non trovano alcun riscontro nella realtà dei fatti». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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