IL PROCESSO

Il Ros: «Bozzoli ripulì il pc»
E aveva 10 utenze telefoniche

A sinistra l'imputato Giacomo Bozzoli, nel riquadro lo zio Mario Bozzoli, l'imprenditore scomparso
A sinistra l'imputato Giacomo Bozzoli, nel riquadro lo zio Mario Bozzoli, l'imprenditore scomparso
A sinistra l'imputato Giacomo Bozzoli, nel riquadro lo zio Mario Bozzoli, l'imprenditore scomparso
A sinistra l'imputato Giacomo Bozzoli, nel riquadro lo zio Mario Bozzoli, l'imprenditore scomparso

Nuova udienza del processo davanti alla corte d’assise di Brescia a carico di Giacomo Bozzoli, accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere dello zio Mario.

Per il Ros dei carabinieri l'imputato ha cancellato i dati sul suo computer il giorno della scomparsa di Mario Bozzoli e aveva dieci utenze telefoniche diverse. «Dai contatti telefonici di Mario Bozzoli è emerso che l’imprenditore era un uomo casa e lavoro».

Lo hanno detto in aula i carabinieri del Ros che hanno testimoniato e nel corso delle indagini hanno ricostruito il traffico telefonico della vittima e dell’imputato.

«Giacomo Bozzoli oltre al telefono intestato alla società che utilizzava, aveva nove utenze telefoniche a disposizione, tre delle quali intestate a soggetti pakistani e una ad un amico di Lumezzane» è stato spiegato dagli inquirenti.

Dalle indagini sui computer di Giacomo Bozzoli i carabinieri del Ros hanno poi scoperto che «nel pomeriggio dell’8 ottobre 2015 - giorno della scomparsa di Mario Bozzoli - il nipote ha avviato sul proprio computer l’applicazione Cleaner per pulire il contenuto dell’apparato».

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