IL PARERE

Brescia, parla l'immunologa: «Cambiare le regole? Serve ancora prudenza»

di Irene Panighetti
Foto Ansa
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«La Lombardia resta in zona gialla. Lo confermano i dati del monitoraggio settimanale della cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute. Il parametro delle terapie intensive, rispetto ai dati esaminati la scorsa settimana scende dal 17 al 15%, quindi ampiamente sotto la soglia del 20% che avrebbe fatto scattare il passaggio in arancione. Ora bisogna semplificare le norme di quarantena o isolamento»: questo il messaggio del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Per fare seguito a tali convinzioni Fontana si è preso l’impegno di «chiedere al Governo di semplificare le norme per le scuole e i cittadini in quarantena o isolamento, tenuti in ostaggio da lungaggini burocratiche che devono essere semplificate con procedure automatizzate». Ma se Fontana esprime il punto di vista del politico sul dibattito che sta animando questi giorni, l’immunologa dell’università di Brescia Daniela Bosisio fornisce quello di una professionista del settore; e il suo messaggio è, invece, di estrema prudenza: «Siamo in una fase molto delicata; è vero che la pandemia sta cambiando ed è giusto che ci si adegui ma proprio in questo senso molto è già stato fatto: le norme di oggi sono molto diverse da quelle che erano in vigore solo poche settimane fa, per esempio durante le vacanze di Natale». In effetti oggi chi ha certi requisiti può continuare a fare una vita «normale» anche in caso di positività, indossando mascherine Ffp2 e con certe precauzioni, quindi, esorta l’immunologa, «è bene aspettare a diffondere l’idea che le misure odierne siano troppo stringenti. Queste norme ci servono ancora, anzi forse in questo momento ancora di più perché siamo in una fase in cui è più difficile fare i controlli, per la natura della variante che è così contagiosa. Dobbiamo imparare o per lo meno perfezionare il modo in cui seguiamo le regole esistenti, che vanno ancora seguite con rigore». Nel frattempo a Brescia si contano purtroppo, oltre a 4.187 nuovi positivi, altri sei decessi, riferiti comunque a giorni scorsi: un 90enne di Padenghe, un 84enne di Bedizzole, un 62enne di Collio, un 82enne di Palazzolo, una 79enne di Sirmione e una 94 di Brescia. La curva dei contagi invece pare aver preso la fase discendente, anche se non ancora in maniera estramente netta: 26.808 sono stati i contagi dall’1 al 7 gennaio, 35.342 dall’8 al 14 e 31.002 dal 15 alla giornata di ieri. Probabile che i prossimi giorni siano decisivi in tale senso.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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