I TESORI DELLA CITTÀ

L'autunno del Fai: ecco l'elenco dei luoghi aperti nel Bresciano

di Lisa Cesco e Magda Biglia
Alla scoperta del Museo degli strumenti musicali, della Casa dei Mercanti, di palazzo Calini ai Fiumi, della chiesa dei Santi Nazaro e Celso. Tanti itinerari anche in provincia
Folla per le giornate del Fai a Brescia

Un week end all’insegna della cultura, per lasciarsi sorprendere dalla bellezza: è quanto propone il Fai per questo fine settimana con le Giornate d’autunno. Un clima di festa e non ancora autunnale ha favorito già ieri il ritorno sereno degli appassionati Fai a Brescia senza prenotazioni obbligatorie e senza mascherine quasi dappertutto. Sono state 4500 ieri le persone richiamate dalle Giornate di Ottobre del Fondo Ambiente, proposte dal gruppo Giovani: di queste, 3500 in città, compreso Carpenedolo, 413 in Franciacorta, 562 in Valcamonica, aspettando l'afflusso di oggi che vede l'aggiunta delle centrali idroelettriche di Ponte Caffaro. Girando per i cinque siti cittadini prescelti per questo secondo appuntamento del 2022 si potevano immediatamente scorgere file ordinate a tutte le ore.

Sette "bellezze" si svelano alla città

Oggi e domani in città porte aperte per sette beni, la maggior parte dei quali solitamente non visitabili:

  • A palazzo Broletto l'itinerario “Da Pandolfo Malatesta alla sede della Provincia”, che partirà dalla signoria del Malatesta per arrivare fino ad oggi, visitando la parte del complesso che fa capo all’amministrazione provinciale
  • Sempre a palazzo Broletto, “Dalle origini ai Prefetti”, che condurrà alla scoperta della storia del palazzo e degli ambienti oggi sede della Prefettura
  • In via San Faustino palazzo Calini ai Fiumi, residenza nobiliare che intreccia la sua storia con il passato commerciale del Carmine, ed è oggi sede del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Brescia.
  • Sempre in collaborazione con UniBs si potrà ammirare la Casa dei Mercanti di corso Mameli, la prima “domus mercatorum” delle arti e mestieri bresciani.
  • Nel cinquecentenario del polittico Averoldi di Tiziano, inoltre, il Fai propone visite alla chiesa dei Santi Nazaro e Celso di corso Matteotti, che conserva il prezioso dipinto
  • E visite all’attigua Sala del Capitolo dalle suggestive decorazioni
  • In via Trieste, invece, sarà aperto il Museo degli strumenti musicali fondato dal prof. Virginio Cattaneo, per conoscere e ascoltare gli strumenti che hanno fatto la storia della liuteria bresciana. Per partecipare alle visite basta presentarsi direttamente nei siti prescelti.

Gli orari di apertura sono generalmente dalle 10 alle 18, ma è consigliabile verificare sul sito www.giornatefai.it le specifiche per ciascun bene. La prenotazione on line è richiesta solo per il Museo degli strumenti musicali.

I beni aperti provincia

In provincia il Fai propone visite:

  • Alle centrali idroelettriche di Ponte Caffaro
  • Alla parrocchiale di San Giovanni Battista e il Santuario della Madonna del Castello a Carpenedolo
  • Un itinerario a Zone 
  • In valle Camonica ai bunker, i tunnel antiaerei, la strada dei Tedeschi e il muraglione anticarro fra Darfo e Gianico

La cronaca di sabato 15 ottobre

Agli organizzatori delle giornate bresciane hanno dato manforte circa duecento volontari, tra i quali gli studenti del professionale Mantegna che ha un corso dedicato al turismo. Tutto si ripeterà oggi, generalmente dalle 10 alle 18, ma con qualche differenziazione di cui informarsi. Nel capoluogo sono stati particolarmente gettonati palazzo Calini ai Fiumi, con 789 presenze, e il Broletto che consentiva due visite, nell'ala della prefettura e nell'ala della Provincia, sommando le quali si sono superati i 1200 partecipanti.

Il 500 anni del polittico Averoldi di Tiziano

Vera chicca, è stata apprezzata pure la chiesa di San Nazaro e Celso di corso Matteotti, non solo per l'insieme risalente al Medio Evo poi ricostruito alla metà del XVIII secolo dal vescovo Fé d'Ostiani, ma per i gioielli artistici, il polittico Averoldi di Tiziano che compie 500 anni, opere di Paolo da Caylina e del Moretto, ante di organo del Romanino. Particolare, e unica su prenotazione dati gli spazi ristretti, è apparsa la visita al Museo degli strumenti di via Trieste fondato dal professor Virginio Cattaneo, scomparso nel 2019, dove conoscere e ascoltare gli strumenti che hanno fatto la storia della liuteria bresciana, non famosa come quella cremonese «perché i bresciani non si sanno mai promuovere abbastanza, eppure Isabella d'Este è venuta a Brescia a comprare le viole», dicevano le guide. La fama però c'è ed è quella di Gasparo da Salò.

Il piano che suona da solo e altre chicche

Anche il museo - una delle tante strutture frutto della passione e della tenacia di un uomo, in genere poco sorrette dalle istituzioni - ora gestito dalla moglie e dai figli, ha incuriosito chi lo ha scelto, spesso non conoscendone nemmeno l'esistenza. Nelle sezioni della sala sotterranea della sede che risale agli anni Settanta, si trovano gli strumenti del mondo e la liuteria bresciana. Sopra sta un antico pianoforte, che muove i tasti e suona senza il pianista, arrivato da New York. Si potevano sentire le sue note oppure la musica dei dischi di metallo, simile a quella di un carillon, ottenuta grazie a un «giradischi» fatto funzionare da Luigi Desio, colui che «aggiusta» tutto. «Speriamo di essere almeno citati nella lista delle curiosità di Brescia capitale della Cultura», l'augurio di chi ci lavora.

Un'altra possibilità il mattino del 22

Il mattino di sabato 22 ottobre, il prossimo, ci sarà una «ripresa» con l'entrata nel sottotetto alla sala dei Cavalieri. Assieme alla Casa dei Mercanti di corso Mameli, in passato luogo delle corporazioni delle arti e dei mestieri, palazzo Calini ai Fiumi, nel cuore del Carmine dove appunto si incontravano il Bova e il Dragone, è di proprietà ora dell'Università statale che ha dato volentieri la sua disponibilità.

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