in tribunale

Bresciani (forse) rapiti in Siria: al via l'udienza preliminare

di Paolo Cittadini
Il caso di Alessandro Sandrini, accusato di simulazione di reato, davanti al giudice. Tra gli imputati anche un 56enne di Collio, secondo gli inquirenti sarebbe una delle menti del falso rapimento dell'altro bresciano, Sergio Zanotti
Da sinistra: Alessandro Sandrini e Sergio Zanotti
Da sinistra: Alessandro Sandrini e Sergio Zanotti
Da sinistra: Alessandro Sandrini e Sergio Zanotti
Da sinistra: Alessandro Sandrini e Sergio Zanotti

Ha scelto di discutere l'udienza preliminare,  Alessandro Sandrini, il 37 enne di Folzano  rapito in Turchia nell’ottobre del 2016 durante una vacanza ad Adana e liberato nel maggio del 2019 dopo un sequestro durato tre anni. Per gli inquirenti avrebbe "simulato, accettando di recarsi in Turchia e lì “scomparire” per alcuni mesi, il proprio sequestro di persona poi in realtà effettivamente verificatosi ad opera di coloro che lo avevano indotto a raggiungere la Turchia per porre in essere un rapimento fittizio". È  accusato di simulazione di reato e concorso in tentata truffa nel processo che lo vede anche parte civile. L'udienza preliminare che si è aperta oggi è stata aggiornata al prossimo 19 giugno. Al suo termine il gup Elena Stefana deciderà se rinviarlo a giudizio o proscioglierlo.

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In quella occasione saranno discussi anche gli abbreviati di altri tre imputati. Tra loro anche Alberto Zanini, 56enne di Collio, ancora in carcere. Secondo gli inquirenti sarebbe lui una delle menti del progetto di falso rapimento ai danni di Sandrini e di quello andato a segno di Sergio Zanotti, l’uomo di Marone scomparso in Turchia nel maggio del 2016 e liberato in Siria nella primavera di tre anni dopo.

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