IN TRIBUNALE

Caffaro, a febbraio la conclusione dei lavori sulla barriera idraulica

di Natalia Danesi e Mario Pari
Slitta al 13 giugno l'udienza preliminare a carico dell'ex commissario e dei vertici della società, accusati di disastro ambientale
Una veduta dall’alto dell’area che ospita lo stabilimento della Caffaro
Una veduta dall’alto dell’area che ospita lo stabilimento della Caffaro
Una veduta dall’alto dell’area che ospita lo stabilimento della Caffaro
Una veduta dall’alto dell’area che ospita lo stabilimento della Caffaro

Sono a buon punto, al 90% circa, i lavori per la messa in sicurezza della barriera idraulica che evita lo spandimento nella falda dell'inquinamento della Caffaro. Dovrebbero essere completati a febbraio 2023.

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E' emerso questa mattina in tribunale, dove avrebbe dovuto discutersi l'udienza preliminare a carico dell'ex commissario Roberto Moreni, e dei vertici di Caffaro Brescia (il direttore dello stabilimento Alessandro Francesconi, il rappresentante legale Alessandro Quadrelli e il presidente Antonio Donato Todisco). Non sono gli unici coinvolti nella maxi inchiesta che si è chiusa con ben 13 indagati (per tre di loro, tra cui la dirigente del Comune Daria Rossi, è già stata chiesta l'archiviazione).

Tutto è stato però rinviato al prossimo 13 giugno. Ai manager di Caffaro Brescia srl è stato contestato tra gli altri il reato di disastro ambientale per non avere garantito, appunto, l’efficienza della barriera idraulica d’emergenza: il completamento dell'intervento in corso, a carico della società, dovrebbe, appunto, contribuire ad alleggerire la loro posizione

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