Carceri piene: Brescia capitale

di Mario Pari
Un’auto della polizia penitenziaria entra al «Nerio Fischione»
Un’auto della polizia penitenziaria entra al «Nerio Fischione»
Un’auto della polizia penitenziaria entra al «Nerio Fischione»
Un’auto della polizia penitenziaria entra al «Nerio Fischione»

Brescia ha il primato nazionale. Ma è negativo, nel modo più assoluto. Se si esclude il fatto che direzione e polizia penitenziaria stiano facendo del loro meglio perché tutto si svolga nel rispetto della legge e della dignità del detenuto. Si parla, ancora una volta, dell’affollamento nell’istituto di pena Nerio Fischione, fino a qualche anno fa Canton Mombello. I dati, resi noti dall’associazione «Antigone» sono quelli che mensilmente vengono diffusi dall’amministrazione penitenziaria. Così, al 30 giugno la percentuale dei detenuti nell’istituto di pena bresciano era del 200 % rispetto alla capienza ufficiale. Numericamente, si tratta di 378 presenti rispetto ai 189 previsti. Un lieve aumento, rispetto al 31 maggio, quando i detenuti erano 361 rispetto ai 189 della capienza ufficiale. Nelle prossime ore dovrebbero arrivare i dati di giugno. Sempre per quanto riguarda l’istituto di pena Nerio Fischione, gli stranieri sono 164, in sostanza quasi la capienza ufficiale. A Verziano invece i detenuti, dei quali 43 donne e 28 stranieri sono 97 rispetto ai 71 previsti. Un sovraffollamento anche lì, quindi, ma in termini tali da non essere paragonabili al «Nerio Fischione». In Italia la situazione è migliore rispetto a Brescia nella media. A metà giugno i posti effettivamente disponibili erano 47.445, per un tasso di affollamento reale del 113%. I dati sono sempre quelli riportati dall’associazione Antigone nel suo rapporto sulle condizioni di detenzione, intitolato «A partire da Santa Maria Capua Vetere, numeri, storie, proposte per un nuovo sistema penitenziario». Fra gli istituti vi sono importanti differenze: 117 su 189 hanno un tasso di affollamento superiore al 100%, e 11 carceri hanno un affollamento superiore al 150%, come quello di Brescia (200%) e Bergamo (168%). Situazione che richiede interventi, quella di Brescia e Bergamo. Sono destinate ad essere capitali della cultura nel 2023. Ed è evidente che cultura significa innanzitutto dignità dell’uomo, ovunque si trovi. •.

Suggerimenti