LA RIFLESSIONE

«Cari genitori, attenti Non c'è solo il consenso dei figli: serve fermezza»

di Mario Pari
Cristina Maggia, presidente del tribunale dei minori: «Adulti fragili E crediamo che la riforma della giustizia minorile presenti criticità»
Cristina Maggia, presidente del tribunale dei minori di Brescia
Cristina Maggia, presidente del tribunale dei minori di Brescia
Cristina Maggia, presidente del tribunale dei minori di Brescia
Cristina Maggia, presidente del tribunale dei minori di Brescia

«Purtroppo la generazione di genitori attuali è sempre alla ricerca del consenso e i ragazzi sono sempre più soli. Invece devi essere fermo e tranquillo che sei nel giusto. Questa dimensione di genitorialità è scomparsa e i ragazzi non hanno più argine». L'allarme è stato lanciato dalla presidente del tribunale dei minori di Brescia, Cristina Maggia a margine di una riflessione sulla riforma della giustizia minorile e della famiglia. «In quanto alle cause del disagio giovanile - ha aggiunto - ci sono la fragilità degli adulti, la pandemia che ha compresso i ragazzi. Ma non ci sono baby gang a Brescia. Questo è un territorio in cui c'è un controllo sociale molto forte: tanti paesi, tanti carabinieri. Non è terra da baby gang, ma d'esplosioni adolescenziali».

Cristina Maggia, presidente dell'Associazione Italiana dei magistrati per i minorenni e la famiglia, si è soffermata soprattutto sull'approvazione, da parte del Senato della riforma del processo civile nella quale una serie di articoli riguardano direttamente la famiglia e i minori. «Parlo soprattutto -ha esordito - per l'Aimmf che non è mai stata contraria a nessuna riforma che migliorasse la qualità del nostro servizio. A una persona non addetta ai lavori questa riforma fa dire"finalmente siamo arrivati a costituire un unico organismo che si occupa a pieno titolo di tutte le vicende di sofferenza e di dolore in cui sono coinvolti i bambini". La posizione della nostra associazione tiene a evidenziare che al di là del titolo, il contenuto di questa riforma va in una direzione nettamente contraria». Ha quindi spiegato che «la struttura operativa che viene proposta è composta di sezioni: la sezione distrettuale e una sezione circondariale. Nel nostro territorio la sezione distrettuale sarà qui e le sezioni circondariali saranno a Brescia, Mantova, Cremona e Bergamo». La riforma, ha quindi detto: «introduce delle norme positive, ma ha delle criticità sostanziali molto importanti: attribuire a un giudice del circondario, quindi non collegiale, ma da solo, un giudice togato, privato della componente dei giudici onorari, la responsabilità di decidere su tutta una parte di affari che noi chiamiamo le procedure de potestate, cioè quelle che limitano la potestà genitoriale attualmente vengono trattate dal tribunale dei minorenni, da un collegio composto di due togati e di onorari. Si tratta di situazioni di grandissimo maltrattamento, trascuratezza, incuria veramente importanti in cui c'è una situazione di grave pericolo, di maltrattamento serio nei confronti dei bambini. Queste scelte gravissime che possono portare all'allontanamento dei bambini vengono attribuite a un giudice togato, da solo. E questo mi sembra privare i minorenni di tante garanzie perchè la componente onoraria arricchisce il giurista delle materie che il giurista non ha mai studiato. Il collegio consente di prendere le distanze dalle nostre posizioni. Il dibattito è infatti molto acceso, i giudici onorari sono fondamentali». Non mancheranno, con la riforma «i problemi di organico» e «andrà perduta l'attenzione ai diritti dei bambini, nessuno ha ascoltato i tecnici, delle udienze cartolari faranno le spese i bambini». Nel distretto di Brescia nel periodo compreso tra il 1° luglio 2019 e il 30 giugno 2021 sono stati emessi i seguenti provvedimenti: 211 collocamenti in comunità, 183 collocamenti presso parenti, 83 collocamenti eterofamiliari, 114 conferme affido. .

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