La richiesta è stata rigettata. Era stata avanzata durante l’udienza di garanzia, venerdì scorso e a pronunciarsi è stato il gip Francesca Grassani. Così, non è stata revocata l’ordinanza che vieta a Stefania Fogliata di allenare per un anno. Il caso è quello è che ha portato la squadra Mobile della Questura di Brescia a indagare sui metodi d’allenamento di Stefania Fogliata. Metodi che, sulla base delle denunce di otto giovani atlete, di quanto contestato dall’accusa e recepito dal gip, sarebbero sfociati in maltrattamenti.
L'ordinanza: congerie di insulti, minacce, percosse, pressioni
I fatti al centro dell’inchiesta coordinata dal pm Alessio Bernardi sarebbero avvenuti nella palestra Nemesi di Calcinato durante gli allenamenti di ginnastica ritmica. Nell’ordinanza, dei giorni scorsi, che dispone la misura interdittiva per l’allenatrice si fa riferimento alla «congerie di insulti, minacce, percosse, pressioni psicologiche dirette e indirette, gli appellativi evocanti esseri mostruosi («Goblin») o animali dalle forme arrotondate e dalle abitudini alimentari onnivore («maiale») declinate verbalmente e fisicamente, protrattasi per un significativo periodo di tempo, senza soluzione di continuità nei confronti delle vittime fino al loro ritiro dalla Nemesi, è stato elevato a schema comportamentale tipico da parte dell’allenatrice nei riguardi delle allieve».
Oggi l'udienza federale sulla sospensione dell'alleatrice
Stefania Fogliata, nel corso dell’interrogatorio di garanzia ha avuto cedimenti emotivi, ma ha risposto per più di due ore alle domande del gip. Quando è uscita dall’aula era provata e in lacrime. Davanti al giudice avrebbe detto: «Non allenerò mai più».
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Ma ha anche risposto al magistrato: «Non ho mai maltrattato le mie ragazze, voglio loro bene. Chi mi accusa lo fa per vendetta perchè non ha ottenuto i risultati voluti». Per oggi, infine, è stata fissata l’udienza federale in merito alla possibile sospensione dell’allenatrice. Una situazione quindi in cui non mancano i passaggi da chiarire, ma in cui si registrano le prime decisioni della magistratura.•.