Castello, 11 milioni di euro per «aprirlo» alla città

di Eugenio Barboglio
L’ingresso del futuro museo del Risorgimento  FOTOLIVEL’assessore Valter Muchetti con Gerardo Brentegani dei Lavori pubbliciIl Castello: patrimonio bresciano da valorizzare SERVIZIO FOTOLIVE/Fabrizio Cattina
L’ingresso del futuro museo del Risorgimento FOTOLIVEL’assessore Valter Muchetti con Gerardo Brentegani dei Lavori pubbliciIl Castello: patrimonio bresciano da valorizzare SERVIZIO FOTOLIVE/Fabrizio Cattina
L’ingresso del futuro museo del Risorgimento  FOTOLIVEL’assessore Valter Muchetti con Gerardo Brentegani dei Lavori pubbliciIl Castello: patrimonio bresciano da valorizzare SERVIZIO FOTOLIVE/Fabrizio Cattina
L’ingresso del futuro museo del Risorgimento FOTOLIVEL’assessore Valter Muchetti con Gerardo Brentegani dei Lavori pubbliciIl Castello: patrimonio bresciano da valorizzare SERVIZIO FOTOLIVE/Fabrizio Cattina

Era il febbraio 2016 quando a Palazzo Loggia vennero presentati i progetti del «libro bianco» sul castello. Un piano di rilancio che poggiava su alcune idee forza, nel comune intento di mettere al centro dei flussi turistici e dell'interesse dei bresciani un luogo che da sempre si considerava sinonimo di potenzialità inespresse. Forse con qualche ragione, anche se in realtà il Castello è più frequentato, almeno nella bella stagione, di quanto dica la vulgata.

Da quel giorno, comunque, la macchina comunale ha avuto un obiettivo chiaro, e a detta del sindaco, prioritario: il castello. La scelta di Bergamo e Brescia come capitali della Cultura 2023 ha tolto la componente di genericità temporale, costringendo la Loggia ad un serrate che vede coinvolti in prima battuta l'assessorato alla Rigenerazione urbana, e poi Fondazione Brescia Musei e Brescia Mobilità. Se all'inizio era dunque il «libro bianco», oggi la riqualificazione va sotto il nome di Fortezza aperta: più che un progetto «una strategia complessiva, composta di tanti tasselli, dai musei agli eventi, che ne dovranno garantire la sostenibilità», sottolinea l'assessore Valter Muchetti. Complessivamente, una strategia sulla quale in tre anni saranno investiti 11 milioni di euro, tra risorse comunali, e fiondi terzi, privati e statali, reperiti attraverso bandi. Qualche esempio: la partecipazione agli emblematici maggiori Cariplo per finanziare l'allestimento del museo del Risorgimento al Grande Miglio, i 533mila euro incassati per le spese di progettazione grazie al primo posto nella graduatoria Italia City Branding, i 30mila euro per il terzo posto tra i luoghi del cuore Fai. «È una strategia in cui tutto si tiene - dice Muchetti - : il successo dei musei dipenderà dalla loro offerta culturale ma anche da un castello più attrattivo in generale. Cosa che potrà essere se anche l'accessibilità sarà agevolata. I fattori sono tanti, insomma, e interdipendenti. L'approccio è un approccio integrato». L'operazione sul Castello è dunque considerata cruciale nei piani del Comune in fatto di crescita turistica. Già la politica di valorizzazione del patrimonio ha consentito, dopo la riapertura della Pinacoteca, di incrementare i visitatori fino a 250mila, quasi per la sola forza del patrimonio, e cioè senza l'effetto trainate della mostre. Un castello completo di musei, sistemi di risalita e servizi di accoglienza, fruibile nella maggior parte delle aree, è la scommessa dei prossimi anni, per un ulteriore salto di qualità: la stima per il turismo continuativo sul polo museale è di almeno 95 mila accessi/anno. Per i grandi eventi nelle aree aperte, considerata una media di occupazione delle aree attualmente agibili, sono stimati fino a 60mila ingressi/giorno. A questi numeri vanno poi sommati gli accessi ordinari al Castello come area verde e monumentale pubblica, che con il nuovo piano di mobilità integrata, un'offerta continuativa e articolata museale ed eventistica, la riqualificazione in ottica di piena accessibilità delle aree esterne e interne, è ipotizzata su 750 mila ingressi/anno.

Tra i progetti in stato più avanzato, c'è sicuramente la riqualificazione di Piccolo e Grande Miglio, grandi spazi ora svuotati e in attesa di essere riallestiti. Sotto le volte del piano terra del «Grande» troverà posto l'ultima versione del museo del Risorgimento, mentre il primo piano ha una destinazione ancora incerta dopo ipotesi svariate, da una esposizione di arte contemporanea ai tappeti della collezione Zaleski, ma tute rapidamente tramontate. La Giunta comunale ha appena deliberato una spesa di 2,6 milioni per i lavori alle strutture. Centomila euro andranno per l'apertura della Strada del Soccorso: già ripulita, è ora oggetto di uno studio illuminotecnico. Durante i lavori si potrà passare dalla cosiddetta Galleria Inclinata, interessantissimo passaggio in quota. Qualche problema potrebbe sorgere all'interno del Mastio Visconteo, ed esattamente sull'area verde prospiciente i magazzini Oleari, destinata alla collezione di opere di Romeda e Courtright dove è stato aperto da poco un cantiere archeologico per la scoperta di reperti di epoca romana. Altri investimenti sono previsti per la messa in sicurezza del tetto della palazzina Haynau e della annessa chiesa di Santo Stefano. In vista anche il restauro della Locomotiva: il preventivo è di circa 70mila euro. 

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