MOBILITA'

Brescia, Castello: l'ascensore verso l'ok definitivo

di Davide VItacca
La Commissione Urbanistica ha discusso la conformità al Pgt. Da FI e Lega dubbi sui tempi di realizzazione. Ghidini del M5S rilancia il progetto dalla galleria E Manzoni replica: «Non ha senso»
Verso la conclusione l'iter per l'ascensore in Castello: un progetto che ha fatto discutere e che ora è pronto ad arrivare al traguardo
Verso la conclusione l'iter per l'ascensore in Castello: un progetto che ha fatto discutere e che ora è pronto ad arrivare al traguardo
Verso la conclusione l'iter per l'ascensore in Castello: un progetto che ha fatto discutere e che ora è pronto ad arrivare al traguardo
Verso la conclusione l'iter per l'ascensore in Castello: un progetto che ha fatto discutere e che ora è pronto ad arrivare al traguardo

La sua realizzazione è per ora un'ipotesi sorretta da un progetto di fattibilità tecnico-scientifica elaborato da Brescia Mobilità, ma l'ascensore che dovrebbe collegare Fossa Bagni al Castello attraverso le "viscere" del Cidneo sta creando divisioni tra la Giunta Del Bono e l'opposizione.
Ieri la Commissione consiliare Urbanistica è stata chiamata a esprimersi sull'opportunità di rendere il progetto conforme al vigente Pgt e ad autorizzare di fatto, attraverso specifica delibera, la localizzazione del servizio tra l'imbocco nord della galleria Tito Speri e l'uscita est del parcheggio di Fossa Bagni. In attesa della discussione sul merito dell'opera in programma lunedì prossimo in Consiglio comunale, l'assessore Michela Tiboni ha presentato alle minoranze quanto già illustrato nelle scorse settimane in Commissione cultura: un intervento del valore stimato di 4 milioni e 487 mila euro (4 milioni messi a disposizione da Regione Lombardia e 180mila garantiti dal Consiglio dei Ministri), che entro due anni dovrebbe consentire a turisti e bresciani di raggiungere la sommità del colle cittadino conducendo sino alla base della Torre di Mezzo (colmando un dislivello di 72 metri in due minuti e mezzo).

Contrario sin dal principio a qualsiasi installazione, il Movimento 5 Stelle ha messo in discussione il termine «tendenzialmente favorevole» che accompagna il parere della Soprintendenza e chiesto di prendere nuovamente in considerazione la proposta elaborata dalla Giunta Paroli, quella che intendeva scavare sotto la galleria Tito Speri collegandosi ai camminamenti esistenti. «Si rischia altrimenti di sconvolgere un'area verde di massimo pregio e di impattare troppo duramente sull'architettura monumentale», ha sottolineato il capogruppo Guido Ghidini. Forza Italia e Lega hanno invece rimarcato il «forte ritardo che caratterizza l'elaborazione dell'opera» rispetto al desiderio di inaugurare in tempo per il 2023 ed espresso perplessità circa l'effettivo rispetto del cronoprogramma. La consigliera di maggioranza Donatella Albini ha invece suggerito l'adozione di misure atte a rendere il servizio sicuro e accessibile alle donne sole (sistemi di illuminazione e videosorveglianza, chiamata di soccorso).
La risposta dell'amministrazione è stata affidata all'assessore alla Mobilità Federico Manzoni: «Ripensare alla vecchia idea di Paroli non ha senso. La scelta di Fossa Bagni è legata proprio alla volontà di sfruttare al meglio un parcheggio ora sottoutilizzato e l'interconnessione presente in quel luogo tra i servizi di Bicimia, metropolitana e autobus urbani», ha puntualizzato. .

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