BRESCIA CALCIO

Cellino, l’ora delle dimissioni. E c’è anche l’ipotesi-cessione

di Gian Paolo Laffranchi
Volato a Londra durante la pausa campionato, sta operando scelte cruciali per il club. Un gruppo sarebbe interessato all'acquisto
Massimo Cellino: è il momento più difficile della sua gestione. All’orizzonte ci può essere anche la cessione del club
Massimo Cellino: è il momento più difficile della sua gestione. All’orizzonte ci può essere anche la cessione del club
Massimo Cellino: è il momento più difficile della sua gestione. All’orizzonte ci può essere anche la cessione del club
Massimo Cellino: è il momento più difficile della sua gestione. All’orizzonte ci può essere anche la cessione del club

Il futuro del Brescia si decide a Londra, dove Massimo Cellino sta riflettendo sul da farsi. Nel suo club, come nella capitale del Regno Unito, il clima può cambiare da un momento all’altro. Il che non significa che manchino le certezze.

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Pesano questioni giudiziarie pendenti come spade di Damocle; un modo di reagire è fare un passo indietro e aspettare gli eventi da patron non più presidente.

Forse anche percorrendo la strada aperta dall’ipotesi-cessione: una possibilità concreta all’orizzonte, perché qualcuno interessato al Brescia effettivamente già c’è. Un gruppo imprenditoriale solido sta prendendo informazioni e sarebbe interessato all’acquisto. Di fronte a proposte all’altezza del valore del club, Cellino sarebbe disposto a trattare. È la prima volta, dopo oltre 5 anni di gestione. Cellino è stanco. Deluso dagli ultimi risultati (la vittoria manca da 2 mesi ormai), colpito dalle critiche dei tifosi (la prima, vera contestazione dal suo arrivo), preoccupato soprattutto dalle udienze che lo aspettano: ben 3, nei prossimi 2 mesi (ne riferiamo più approfonditamente qui sotto).

L'ansia deriva dall'indagine sui reati fiscali

L’ansia deriva soprattutto dal maxisequestro preventivo dei beni per l’indagine sui reati fiscali, senza dimenticare le questioni relative al trattamento di fine rapporto richiesto da Fabio Grosso e all’operazione d’acquisto del terreno per il centro sportivo di Torbole Casaglia.

Chi si fa avanti per prendere il Brescia sa che il valore d’acquisto può aggirarsi sui 25-30 milioni di euro: il club può essere in vendita ma non in svendita, visto che è finanziariamente sano (tradizione celliniana, eccezione alla regola che vuole le società di calcio con le mani bucate: avevano ottimi bilanci anche il suo Cagliari e il suo Leeds), naviga in zona play-off, ha giocatori giovani e di pregio (Andrea Cistana su tutti).

Cellino non vuole che il patrimonio si svaluti

Proprio per questo Cellino non vuole che il suo patrimonio si svaluti. Proprio per questo ha pensato di dimettersi. Di fronte alla richiesta di rientro dal finanziamento di 16 milioni fatto al Brescia Calcio dalla controllante Brescia Holding (a sua volta controllata da Eleonora Immobiliare), il consiglio d’amministrazione ha chiesto spiegazioni a chi amministra per nomina giudiziale.

Se oltre al presidente dovesse dimettersi il cda, andrebbero rinominati l’uno e gli altri: il compito spetterebbe al commissario di Brescia Holding (Eleonora Immobiliare, che detiene le azioni, non potrebbe perché sottoposta a vincolo giudiziale e sarebbero dunque gli amministratori a doversi sostituire all’assemblea dei soci). Tenendo ben presente che la squadra della città è una ricchezza da non svilire.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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