IL DRAMMA DI SALO'/2

Messa in suffragio delle vittime. Gli amici: «Una petizione affinché la legge cambi»

Migliaia le firme su Change.org affinché le pene previste dal reato di omicidio stradale vengano applicate anche agli incidenti nautici
Tanta gente ieri sul lungolago di Salò: un mese fa la tragedia con due morti
Tanta gente ieri sul lungolago di Salò: un mese fa la tragedia con due morti
Tanta gente ieri sul lungolago di Salò: un mese fa la tragedia con due morti
Tanta gente ieri sul lungolago di Salò: un mese fa la tragedia con due morti

Non ci sono le auto storiche della 1000 Miglia in transito dal lungolago di Salò ma a distanza di un mese il pienone sul lungolago Zanardelli di Salò è pressoché analogo a quei giorni. Complice la giornata senza sole quasi tutti hanno traslocato dal bagnasciuga alla terraferma passeggiando ad ammirare la bellezza del golfo, non disdegnando nell’occasione il selfie d’ordinanza con lo sfondo del tratto di lago tra i Porticcioli e Portese. Pochi i natanti in navigazione al largo, qualche canoa e i battelli di linea di Navigarda animano per così dire le acque del golfo. E molto probabilmente la stragrande maggioranza di loro, soprattutto i turisti stranieri, non sa che esattamente un mese fa, il 19 giugno, quella zona di lago da cartolina è stata teatro di una tragedia notturna costata la vita a Umberto Garzarella di 37 anni e la sua compagna Greta Nedrotti di 25, travolti mentre erano sopra un gozzo in legno, da un motoscafo con a bordo due turisti tedeschi. In attesa di nuovi sviluppi sulle indagini, oggi nel tardo pomeriggio qui a Salò, è prevista una messa in suffragio dei due giovani che sarà celebrata in duomo alle 18.30. Sulla riviera del parco nel frattempo è ancora vivo il ricordo dell’incidente. Da quella mattina del 20 giugno quando all’alba di domenica venne ritrovata alla deriva la piccola imbarcazione in legno squarciata con a bordo il corpo di Umberto e poi nel pomeriggio anche il corpo di Greta adagiato sul fondale a quasi centro metri di profondità, per tante, troppe persone, il tempo sembra essersi fermato. Troppo grande è ancora il dolore di chi conosceva i ragazzi. Nella pagina Facebook «We are Greta» il “pellegrinaggio” degli amici è pressoché costante, mentre la petizione on line lanciata nei giorni scorsi sulla piattaforma gratuita di campagne sociali Change.org raccoglie costantemente adesioni. Ieri pomeriggio alle 14 erano 65.558 le persone che avevano fino ad ora sottoscritto l’appello diretto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per modificare la legge ed equiparare le pene dell’omicidio stradale a quelle dell’omicidio nautico: «Chiediamo che le leggi vengano cambiate ora e che i due colpevoli della loro morte vengano arrestati e paghino per ciò che hanno fatto» è la motivazione della petizione. Sabato scorso fa sul lungolago di Toscolano Maderno centinaia di persone avevano partecipato alla fiaccolata in memoria dei due ragazzi scomparsi: «La sensazione – commentava ieri un amico a Salò – è che da quella sera dopo la fiaccolata, molti amici di Umberto e Greta che magari per studio o lavoro non si vedevano da tempo, dopo essersi abbracciati alla fiaccolata di Maderno abbiano ripreso a frequentarsi con più assiduità. Si sono ritrovati per partecipare ad un dolore comune e hanno forse imparato a dare più valore all’amicizia». Qualcuno invece si sforza ancora dopo settimane per dare un senso a quanto accaduto quella sera nel golfo di Salò. «Più passa il tempo – è l’analisi di un’amica di Umberto – e la percezione è quella che si sia consumata la classica tragedia greca, perfetta, scritta come e forse meglio della sceneggiatura di un film. Nemmeno nella finzione si sarebbe potuto assemblare tante implicazioni: due normalissimi giovani uccisi mentre si trovavano in compagnia di sera sopra una barca, dalla condotta improvvisa e accidentale di due turisti tedeschi, ricchi, perfetti e integerrimi, in vacanza spensierata sul lago». Spetterà ora alla magistratura scrivere il finale della storia.•. L.Sca.

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