L'INTERVISTA

«Contagi in costante crescita Ma il sistema sta reggendo»

Rientro difficile per i ragazzi
Rientro difficile per i ragazzi
Rientro difficile per i ragazzi
Rientro difficile per i ragazzi

«I casi di contagio da Covid 19 sono molti e aumenteranno ancora, almeno per l’intero mese. Non siamo in lockdown, gli spostamenti, i contatti, sono quelli della normalità. L’11 gennaio erano 6 mila contro i 4 mila dell’intero ottobre 2020 e anche nella scuola, non perché sia un posto particolare ma perché è specchio della società, i numeri stanno salendo con tutte le conseguenze che questo comporta». Giovanni Marazza, direttore del Dipartimento Igiene e Prevenzione Sanitaria di Ats Brescia, non nega che l’azienda sia alle prese con un superlavoro che incide sulla tempestività di comunicazione con gli istituti scolastici.

«La quantità dei positivi da un lato, dall’altro l’adeguamento del software del portale regionale a regole che sono pervenute da Roma con adeguata circolare l’8 gennaio, a campanella già suonata, hanno portato a iniziali rallentamenti. Le cifre per ora non caleranno, però il portale è adesso pienamente funzionante, anche se appesantito» spiega. Si cerca di alleggerirlo: per esempio, l’elenco dei compagni di classe che il dirigente immette al primo avviso di positività, se non ne arriveranno altri, dopo 11 giorni verrà cancellato. Il superlavoro è per Ats, che fra l’altro non ha più il personale a tempo determinato di supporto al tracciamento e che ha comunque i suoi isolati, («i nostri di ruolo monitorano le situazioni più delicate, vedi le rsa» riferisce Marazza) ed è idem per i medici e i pediatri di base. Per il ritorno in aula serve il certificato medico che non è facile avere, come dimostrano le proteste. «Sono oberati. In questa fase della pandemia, il prezzo non lo stanno pagando, come prima, le strutture ospedaliere: siamo al livello territoriale che sta ricevendo un urto molto forte e che, come allora le Asst, deve tirare fuori le forze per reggere» dice il direttore.

La situazione non è facile. Il consiglio che viene da Ats alle famiglie, pure loro alle prese con le norme complicate, è comunque di ottemperare. «Occorre leggerle, capirle, seguirle, con responsabilità. E’ un esercizio di senso civico, dei genitori e dei ragazzi più grandi che hanno più attività e rapporti esterni alla scuola. Capisco che, dopo 23 mesi, siamo tutti stufi, tuttavia tante negatività derivano da comportamenti non virtuosi».•. Ma.Bi.

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