LE TESTIMONIANZE

«Così attiva e affabile». La comunità di Castegnato è sotto choc

di Cinzia Reboni
Il contributo di Elena Casanova alla causa ambientalista: "Voleva rendere il mondo migliore, per sua figlia". Il sindaco: "Non esistono oasi felici purtroppo, ora moltiplicare gli sforzi"

Massacrata per mano del suo ex, con il quale aveva interrotto la relazione un anno fa. Da ieri sera la comunità di Castegnato è sotto shock, precipitata in un incubo per una tragedia che non trova precedenti nella recente storia del paese. In passato si erano verificati episodi di violenza domestica che avevano come vittime delle donne, ma mai si era superata la linea del femminicidio. Elena Casanova aveva 49 anni e lavorava all’Iveco, in città. «Una persona riservata ma affabile - ricorda il sindaco di Castegnato Gianluca Cominassi -. Mi capitava spesso di incontrarla in paese. In passato aveva fatto parte per qualche mese del gruppo di Protezione civile». La notizia del femminicidio ha fatto rapidamente il giro del paese. Inizialmente le persone faticavano a credere, speravano si trattasse di un equivoco. In molti per toccare con mano l'incubo hanno sostato in silenzio davanti all’abitazione di Elena, in via Fiorita, quasi increduli che quel tragico fatto fosse accaduto proprio lì, a due passi dalle loro case. Elena Casanova si era separata dal marito, Marco Frassine, dal quale aveva avuto una figlia, Alice di 17 anni. Poi la relazione con Ezio Galesi, 59 anni. Ma anche quella storia era finita - o almeno, così sembrava - circa un anno fa. E invece per Galesi evidentemente il «conto» era rimasto in sospeso. Una rabbia mai sopita l’ha spinto, ieri sera, ad aspettare Elena sotto casa e ad ucciderla a martellate. «Una notizia triste e sconvolgente - commenta Silvio Parzanini, presidente del Circolo Legambiente Franciacorta -. Ho incontrato Elena proprio due giorni fa, e adesso non c’è più». La 49enne aveva contribuito anche alla causa ambientalista. «Aveva partecipato attivamente alle riunioni del comitato sorto per contrastare le fonderie Gervasoni e si era data da fare moltissimo per la raccolta firme - spiega Parzanini -. Spesso ci aveva aperto la sua casa per le riunioni. Era una persona che desiderava rendere il mondo migliore, e lo faceva pensando alle nuove generazioni e soprattutto a sua figlia. Quando ho ricevuto la terribile notizia non ci volevo credere. Sono andato davanti alla casa di Elena: lei era ancora lì, sull’asfalto, uccisa brutalmente da chi fino a poco tempo fa aveva detto di amarla». L'Amministrazione civica è sempre stata in prima fila nella promozione della cultura del rispetto della persona: numerose le iniziative contro la violenza sulle donne. «La tragedia accaduta nel nostro paese conferma che non esistono oasi felici immuni da un fenomeno che si fatica a contenere - osserva il sindaco di Castegnato -: nel ricordo delle vittime di femminicidio bisogna incentivare e moltiplicare gli sforzi affinché drammi come questi non si ripetano più».•.

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