Covid e malattie rare: premi alle ricerche rosa

di Davide Vitacca
Le ricercatrici premiate per le loro trattazioni scientifiche  nell’aula Apollo del Rettorato dell’Università degli Studi di Brescia
Le ricercatrici premiate per le loro trattazioni scientifiche nell’aula Apollo del Rettorato dell’Università degli Studi di Brescia
Le ricercatrici premiate per le loro trattazioni scientifiche  nell’aula Apollo del Rettorato dell’Università degli Studi di Brescia
Le ricercatrici premiate per le loro trattazioni scientifiche nell’aula Apollo del Rettorato dell’Università degli Studi di Brescia

La ricerca medico-scientifica avanza e raggiunge traguardi significativi anche in virtù di una valida iniezione di giovane talento femminile. E i risultati conseguiti appaiono ancora più prestigiosi quando sono alimentati da una virtuosa intesa territoriale che unisce enti pubblici e privati preposti alla trasmissione e promozione di nuove conoscenze. Lo dimostrano ampiamente le tre dottoresse specializzate dell’Università degli Studi di Brescia e le due colleghe ricercatrici che ieri pomeriggio, nel salone Apollo del Rettorato in piazza Mercato, sono state premiate dalla Fondazione Golgi rispettivamente per il proprio lavoro di tesi inerente al Covid-19 e per progetti di ricerca nell'ambito di malattie e tumori rari. Svoltasi alla presenza del rettore dell’ateneo, Maurizio Tira, del presidente della Fondazione Golgi Enrico Agabiti Rosei e della numero uno della Fondazione Spedali Civili, Marta Nocivelli, la cerimonia ha visto l'assegnazione di premi in denaro del valore di 1.500 euro ciascuno e dedicati alla memoria di Gerardo Salvatore: al medico specialista in malattie infettive Agnese Comelli — autrice di un analisi clinica ed epidemiologica volta a determinare il livello di esposizione al rischio di contagio da coronavirus del personale sanitario degli Spedali Civili —, alla collega Sofia Favro per il lavoro di tesi sui fattori di rischio per embolia polmonare nei pazienti ricoverati con polmonite da Covid-19, e alla specializzata in nefrologia Marianna Moscato per l’indagine relativa alla gestione dei pazienti sottoposti a trattamento dialitico cronico colpiti da Sars-Cov-2. La collaborazione siglata con la Fondazione Spedali Civili ha invece consentito l'erogazione di due finanziamenti del calibro di 20mila euro ciascuno alle ricercatrici Manuela Baronio, per il progetto finalizzato all’individuazione di terapie personalizzate in pazienti pediatrici affetti da disregolazione del sistema immunitario nella rarissima sindrome da immunodeficienza primaria detta APDS1, e Ilaria Cavazzana, autrice di una ricerca volta a rintracciare terapie specifiche per la cura delle miopatie idiomatiche infiammatorie (anch’esse molto rare). Il 50% dell’importo donato è stato assegnato all’approvazione del progetto, mentre la restante parte verrà elargita alla conclusione del percorso di studio. Tutte e cinque le trattazioni scientifiche ritenute meritevoli di menzione sono state lodate dalla commissione valutante per la capacità di aprire le porte a futuri scenari di miglioramento sotto i profili clinico e terapeutico e di esprimere il legame tra la dimensione tecnico-pratica di laboratorio e i contenuti formativi accademici. Le ricadute positive del metodo di cofinanziamento adottato sono state evidenziate da Marta Nocivelli della Fondazione Spedali Civili: «Operare in modo congiunto permette di rendere i progetti più velocemente finanziabili e realizzabili», ha precisato. «Questo premio testimonia la necessità e l'utilità di unire le forze per raggiungere obiettivi comuni di grande valore scientifico — ha commentato Agabiti Rosei della Fondazione Golgi —. Il focus sul tema del Covid segnala inoltre l'interesse dimostrato nei confronti delle problematiche cliniche contingenti e la volontà di riconoscere l'impegno dei giovani studenti e medici specializzati». •.

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