«Non dovete essere dei trasportatori ma dei soccorritori, non dovete essere dei semplici infermieri ma dei confortatori. Siate buoni, pazienti, amorevoli con tutti, perché il dolore è universale: non ha leggi né classi sociali»: non è solo un passaggio dell’atto di fede della Croce Bianca ma il «credo» capace di muovere i volontari dell’associazione bresciana, fondata nel 1890 dal medico innovatore Tullio Bonizzardi sotto il motto Brixiana mente succurrit, e che dopo 131 anni continua a dimostrare la propria preziosa essenza. Valori e principi ricordati ieri in occasione della «cerimonia di riconoscimento all’impegno delle numerose risorse e che possa rappresentare - come sottolineato dalla presidente Umberta Salvadego - il passaggio di consegne tra la tradizione dei militi anziani alle nuove generazioni». Una «festa» celebrata con un anno di ritardo, causa Covid-19, e ospitata nell’auditorium San Barnaba di corso Magenta con tutte le precauzioni che l'aumento dei contagi impone. (...)
Leggi l’articolo integrale sul giornale in edicola