Dal Comune nuove risorse contro le tossicodipendenze

Il Comune di Brescia prosegue il proprio impegno nella lotta alle tossicodipendenze
Il Comune di Brescia prosegue il proprio impegno nella lotta alle tossicodipendenze
Il Comune di Brescia prosegue il proprio impegno nella lotta alle tossicodipendenze
Il Comune di Brescia prosegue il proprio impegno nella lotta alle tossicodipendenze

Lisa Cesco Quando la marginalità sociale si abbina alla tossicodipendenza è necessaria più attenzione negli interventi per la riduzione del danno e l’avvio al recupero. Il Comune scende in campo con risorse proprie per rilanciare queste attività e focalizzare l’attenzione pubblica sul problema. La Loggia ha stanziato 80mila euro, cui si aggiungono altri 10mila euro finanziati dagli Spedali Civili, che copriranno il periodo fino al 30 settembre 2018 per rafforzare la presenza sul territorio di operatori specializzati con figure aggiuntive (mediatore, psichiatra, infermiere), incrementare la connessione con le forze dell’ordine e i servizi cittadini, e potenziare le prestazioni a bassa soglia (estensione di apertura del «drop in», prestazioni infermieristiche, servizi per l’igiene personale, sperimentazione di uno spazio per riposare, figure specialistiche a chiamata). Così verrà arricchito il progetto Strada, servizio socio sanitario per tossicodipendenti gestito dalle cooperative Bessimo e Il Calabrone, che offre prestazioni di bassa soglia per ridurre i danni alla salute, sociali ed economici, e orientare verso la rete dei servizi, come i Sert e i Noa per le dipendenze. «Servono politiche a 360 gradi non solo sulla parte repressiva ma anche sulla presa in carico e l’educazione», ricorda il sindaco Emilio Del Bono, affiancato dal direttore generale del Civile Ezio Belleri. Un implemento reso necessario dalle nuove emergenze in atto, come il proliferare dell’aggregazione di tossicodipendenti in luoghi periferici (stazione, alcune vie del centro storico), la comparsa di gruppi di consumatori giovanissimi, l’allarme sociale connesso al consumo di stupefacenti. «Questi servizi venivano sostenuti dalla Regione: oggi il sostegno si è rarefatto mentre il bisogno è aumentato», informa l’assessore ai servizi sociali Felice Scalvini. Ogni anno, tramite bandi, da Palazzo Lombardia arrivavano a Brescia 240mila euro, ma per il 2018 non c’è ancora chiarezza, «e l’attività non può certo essere interrotta», sottolineano i responsabili delle due cooperative. «Da notare – aggiunge Scalvini - che l’approccio di Regione a questi problemi viene ancora gestito in via sperimentale, con bandi e progetti finanziati dal fondo sociale europeo». IL PROGETTO Strada coinvolge ogni anno oltre 600 persone, in maggioranza maschi e per due terzi «over 40». Spesso si tratta di «policonsumatori» che abbinano più sostanze come eroina, alcol, cocaina, psicofarmaci. Il servizio si rivolge a tossicodipendenti in situazione di grave marginalità, spesso senza lavoro e dimora, con salute precaria (oltre il 40 per cento ha l’epatite C e quasi la metà consuma sostanze per via iniettiva). In un anno sono quasi 113mila le siringhe sterili distribuite e 84mila quelle ritirate, accompagnate da counseling, visite infermieristiche, invii ai servizi sociali. Oltre il 40 per cento degli utenti si è trovato negli ultimi mesi vicino a persone in overdose: 80 le fiale di Narcan distribuite, l’antidoto salvavita contro gli effetti di un’overdose di eroina. «Si lavora per ridurre il danno – dicono Piero Zanelli de Il Calabrone e Giovanni Zoccatelli di Bessimo -. Oggi il fenomeno del consumo è più trasversale e complesso: si è allargata la fascia d’età che va dai giovanissimi ai sessantenni». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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