Delitto Bozzoli,
il mistero da
domani in Assise

di Mario Pari
Giacomo Bozzoli, l’imputato, in una foto d’archivio
Giacomo Bozzoli, l’imputato, in una foto d’archivio
Giacomo Bozzoli, l’imputato, in una foto d’archivio
Giacomo Bozzoli, l’imputato, in una foto d’archivio

Sono passati cinque anni e qualche mese. Ora servirà, più o meno, un altro anno per arrivare a una sentenza di primo grado su quella scomparsa che, secondo la Procura generale di Brescia, è un omicidio volontario premeditato con distruzione di cadavere. PER QUANTO ACCADUTO all’imprenditore di Marcheno Mario Bozzoli sarà processato davanti alla corte d’assise del tribunale di Brescia, presieduta da Roberto Spanò, Giacomo Bozzoli, il nipote. Un processo molto atteso, se si considera il mistero legato al fatto che il corpo di Mario Bozzoli non è mai stato ritrovato. C’è stata una fase delle indagini in cui l’ipotesi investigativa maggiormente accreditata era stata quella secondo la quale l’imprenditore sarebbe stato gettato in un forno della fonderia Bozzoli, di cui con il fratello Adelio era titolare. Il 10 dicembre scorso si è tenuta l’udienza in cui Giacomo Bozzoli è stato rinviato a giudizio su richiesta della procura generale di Brescia che ha avocato l’inchiesta, originariamente aperta nei confronti di Giacomo Bozzoli, del fratello Alessandro e di due operai. Le ultime tre posizioni sono state archiviate e a giudizio è stato rinviato solamente Giacomo Bozzoli. Domani, in ogni caso si inizia e come in ogni prima udienza terranno banco le eccezioni preliminari. Corposa la lista testi; ne sono stati chiesti circa 200, ma potrebbero in alcuni casi essere stati chiesti non solo da una parte e quindi coincidere, al punto che potrebbero quindi ridursi della metà. È inoltre già stata calendarizzata più di un’udienza e la sensazione è che il processo possa appunto durare almeno un anno. La morte di Mario Bozzoli è passata alle cronache come «l’omicidio del forno». In seguito, però, la procura generale ha imboccato un’altra pista. Nonostante questo, come accaduto anche in altri processi presieduti da Roberto Spanò, sono alte le possibilità che ci possa essere un sopralluogo a Marcheno, nell’ex fonderia Bozzoli. L’UNICO IMPUTATO verrà giudicato in stato di libertà, come sono sempre stati in questi anni lui e gli altri tre indagati. Tra quanto avrebbe pesato nell’inchiesta, i rapporti tesi tra Giacomo Bozzoli e lo zio Mario. Ma, sulla base di quanto emerso dalle indagini, il processo si giocherà notevolmente su quelli che sono stati gli ultimi minuti di vita di Mario Bozzoli e su quanto sarebbe successo tra l’ultima telefonata alla moglie, poco prima di rincasare, e il momento in cui di Mario Bozzoli si sono perse le tracce. Ora, una nuova fase della ricerca della verità. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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