Destination
manager, il
turismo «decolla»

di Mimmo Varone
Una fase della presentazione dell’iniziativa in Rettorato
Una fase della presentazione dell’iniziativa in Rettorato
Una fase della presentazione dell’iniziativa in Rettorato
Una fase della presentazione dell’iniziativa in Rettorato

Il turismo bresciano cresce e si trasforma. Servono nuove figure professionali per gestire lo sviluppo e governare cambiamenti complessi. Bresciatourism, Comune, Provincia e Brescia Eventi collaborano con l’Università statale, che mette a disposizione le sue competenze per offrire un modello in grado di conservare un patrimonio storico, culturale, artistico, naturale, enogastronomico e di conservarlo.

Da lunedì è aperto il bando di iscrizione al corso di perfezionamento e aggiornamento professionale «Destination Manager» attivo per l’anno accademico in corso. Sono ammessi al massimo 20 candidati (minimo 15).

Le iscrizioni si fanno solo on line entro le 12 del 21 dicembre, secondo modalità previste dal bando scaricabile dal sito www.unibs.it.

Il corso è stato presentato ieri nella sala Apollo del rettorato di piazza Mercato dal rettore Maurizio Tira e dalla coordinatrice del corso Simona Franzoni, insieme alla presidente di Bresciatourism Eleonora Rigotti, al vicesindaco Laura Castelletti, al consigliere delegato del Broletto Fabio Capra e al consigliere della Fondazione Brescia Eventi Domenico Pedroni. Grazie al loro contributo la tassa di iscrizione è ridotta a 300 euro più 16 di bollo.

Il corso si svolgerà a cadenza settimanale da febbraio a giugno per 130 ore complessive. Per iscriversi sono necessari diploma di scuola superiore o di laurea triennale, conoscenza della lingua inglese o tedesca, patente B.

IL FUTURO destination manager – spiega Franzoni – progetta, gestisce, realizza e comunica prodotti innovativi per soddisfare un target del mercato turistico, e identifica i canali commerciali per venderlo. Sarà un corso a carattere operativo, che alla fine permetterà agli iscritti di tradurre in pratica il know how acquisito.

Nel territorio bresciano che l’anno scorso ha totalizzato 10 milioni di presenze, ci sono aree di eccellenza turistica come il Garda e la città, ma anche altre che aspettano di poter sviluppare appieno le loro potenzialità – nota Rigotti – e il corso offre formazione di alto livello anche a chi già lavora nel settore. Capra parla di «sfida che richiede grande impegno», e incassa dal rettore Tira anche la disponibilità a contribuire al progetto Garda-Unesco a cui in Broletto si lavora da mesi. Castelletti, che ricorda la scelta della città di investire sul turismo culturale, sottolinea come il fare sistema abbia insegnato a costruire ospitalità e plaude alla «regia importante di Bresciatourism».

E PEDRONI aggiunge la «possibilità per tanti appassionati di diventare protagonisti». Le istituzioni fanno quadrato con l’università, dunque, e scommettono su un investimento unitario per adeguare la filiera del turismo alle sfide del futuro.

Del resto sulla qualità delle proposte e sulle nuove strade da imboccare per garantire un livello alto dell’offerta sono tutti concordi, ad iniziare dalle istituzioni che stanno credendo che un futuro alternativo e diverso dall’attuale è sempre più possibile. E la città è già al lavoro.

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