il caso

Brescia, detenuto evade dal Palagiustizia ma la fuga dura poco: catturato dalla Polizia

di Mario Pari
Altro rocambolesco episodio a palazzo di giustizia nella mattinata di giovedì. Il detenuto, terminata l'udienza, è stato accompagnato al cellulare Anziché salire è balzato su un'auto vicina al muro e si è dato alla fuga
Il retro del palazzo di giustizia di Brescia da cui è evaso il detenuto nella mattinata di ieri: si tratta del terzo caso in pochi anni Un’auto della polizia di Stato: gli agenti hanno catturato l’evaso
Il retro del palazzo di giustizia di Brescia da cui è evaso il detenuto nella mattinata di ieri: si tratta del terzo caso in pochi anni Un’auto della polizia di Stato: gli agenti hanno catturato l’evaso
Il retro del palazzo di giustizia di Brescia da cui è evaso il detenuto nella mattinata di ieri: si tratta del terzo caso in pochi anni Un’auto della polizia di Stato: gli agenti hanno catturato l’evaso
Il retro del palazzo di giustizia di Brescia da cui è evaso il detenuto nella mattinata di ieri: si tratta del terzo caso in pochi anni Un’auto della polizia di Stato: gli agenti hanno catturato l’evaso

È durata poco meno di un'ora la fuga di un detenuto albanese  dal Palazzo di Giustizia di Brescia. L'uomo è stato individuato e catturato poco distante da via Gambara dagli agenti della questura. E'  il terzo caso negli ultimi anni. L'ultimo in ordine di tempo  è avvenuto  nel maggio del 2022  . Uno spacciatore 29enne nordafricano  era riuscito a scappare alla Polizia Locale  prima di essere  processato per direttissima. Non è stato più rintracciato.   Nel 2019, invece, la fuga di Marius Marmura mise a dura prova la Polizia penitenziaria che in 24 ore di ricerche serrate lo catturò. 

Per darsi alla fuga ha finto di dover usare le stampelle

Sono state lo stratagemma per cercare di scappare; senza di esse non avrebbe potuto provarci. Il detenuto, accusato di stalking, era a processo in tribunale a Brescia dov’era arrivato dalla casa circondariale di Bergamo. Una deposizione piuttosto pesante la sua, durante un’udienza in cui era stata sentita anche la parte offesa, l’ex compagna. Poi la fine dell’udienza e il ritorno al cellulare.

Aiutato dalle stampelle, scortato dalla polizia penitenziaria dell’istituto di pena bergamasco. Ma quando è uscito nel parcheggio in cui avrebbe dovuto salire sul cellulare diretto al carcere orobico si è verificato il «miracolo». Nel senso che ha abbandonato le stampelle ed è balzato su una delle macchine «trampolino», che per la terza volta in due anni, sono state lo strumento principe della fuga dal palazzo di giustizia.

La via di fuga è sempre la stessa

I detenuti intenzionati a evadere salgono prima sul cofano dell’auto, poi scavalcano il muro di cinta del palazzo di giustizia. Quindi, attraversano i binari e scappano nei parchi della zona. In questo caso, tutto è durato circa mezz’ora. Il tempo necessario a una pattuglia della Volante, con l’apporto della Penitenziaria, per rintracciarlo e arrestarlo. Un’evasione che quindi si può definire contraddistinta dall’ingegnosità d’aver evitato, grazie alle stampelle, le manette.

Fuggitivo rintracciato al parco Gallo

Un’evasione che grazie al controllo del territorio della polizia di Stato e alle informazioni della Penitenziaria si è conclusa poco lontana dal palazzo di giustizia. L’uomo è stato rintracciato e arrestato al parco Gallo. Le stampelle, un lontano ricordo; la libertà, anche. La sua posizione, evidentemente ora s’appesantisce poiché all’accusa originaria s’aggiunge l’accusa d’evasione. Una situazione, quella delle fughe da palazzo di giustizia di Brescia che non è nuova. Due anni fa l’evaso venne rintracciato in treno nella zona di Milano e pagò caramente l’uso di un telefonino che si era fatto prestare. Più di recente, un altro fuggitivo ha utilizzato le automobili parcheggiate come trampolino. Ieri il detenuto ha usato l’escamotage delle stampelle: creativo, ma poco efficace. 

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